Movimento dei Forconi, 18 indagati: volevano sostituire la polizia

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Diciotto indagati tra leader ed esponenti del cosiddetto Movimento dei Forconi. Perquisizioni tra Ascoli, Campobasso, Como, Firenze, Latina, Roma, Taranto e Treviso. Il movimento ha istigato la popolazione ad azioni violente contro i politici. I leader dei Forconi vorrebbero sostituirsi alle forze dell’ordine, effettuando “arresti” nei confronti di alcuni parlamentari inseriti in una lista.

Il pubblico ministero Daria Monsurrò, di Latina, fa sapere che i 18 leader fermati sono accusati di associazione a delinquere, istigazione a delinquere e usurpazione di funzioni pubbliche. La procura ha, inoltre, disposto la perquisizione “delle abitazioni e relative pertinenze e di qualunque altro luogo nelle disponibilità degli indagati, nonché autovetture”. Nell’atto, si può leggere che gli inquirenti sono alla ricerca di “documentazione cartacea, supporti informatici e ogni altro elemento utile a confermare l’ipotesi accusatoria, strumenti tramite i quali gli indagati progetterebbero condotte criminose finalizzate alla commissione di reati eversivi, tra cui l'”Ordine di cattura popolare””.

Nel manifesto del Movimento dei Forconi, il popolo viene incitato ad “arrestare” tutti i parlamentari, gli esponenti del governo ed il presidente della repubblica. Il documento si dilunga per 19 pagine di nomi, accuse ed “istigazione a condotte criminose”.

Lo scopo del movimento, a detta dei leader, è quello di “ripristinare in Italia la legalità e la democrazia, gravemente compromesse da taluni comportamenti delle massime istituzioni, che hanno commesso delitti in danno della repubblica, in termini di sottrazione di sovranità, libertà, legalità e democrazia”.

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