Mumbai, crolla un palazzo a causa delle piogge torrenziali: 40 vittime

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L’india è in ginocchio a causa delle piogge torrenziali che flagellano il Paese ormai da molti giorni. A Mumbai è crollato un palazzo, almeno 40 le persone intrappolate sotto le macerie. Il palazzo ècrollato ieri mattina nel quartiere di Bhandi Bazaar a Mumbai, nell’India centrale, il nuovo bilancio di vittime è di 34 morti e 15 feriti. I soccorritori continuano a scavare, ma ormai secondo la Forza di intervento per la risposta ai disastri (Ndrf) indiana sembra che non vi siano più speranze di trovare superstiti (13 persone sono state estratte vive) e neppure cadaveri.

Pioggia battente portata dai monsoni

Quattro giorni di piogge battenti legate al monsone stagionale, con un picco nella giornata di ieri, hanno messo in ginocchio Mumbai, la capitale industriale e finanziaria indiana nello Stato centrale di Maharashtra, con milioni di persone bloccate, le comunicazioni ferroviarie, stradali ed aeree severamente limitate, e almeno 5 morti.

In vari punti di Mumbai e della sua provincia, in 12 ore sono caduti fino a 300 millimetri di acqua, che hanno provocato l’inondazione di molte vie di comunicazione con allagamenti nei quartieri di un metro di acqua nelle case al piano terra. Con oltre 21 milioni di abitanti, Mumbai è la più popolosa città indiana, e la sua rete ferroviaria trasporta ogni giorno 7 milioni di pendolari.

Il crollo

Il crollo, nell’area del Bhendi Bazaar, è avvenuto alle 8.45 di giovedì mattina, quando la maggior parte delle famiglie che vi abitavano erano a casa: ancora da accertare le cause del crollo, ma il palazzo, che aveva circa un secolo, potrebbe essere collassato a causa dell’alluvione che per il secondo giorno sta sferzando la città. Le operazioni di recupero sono rese complicate non solo dal tempo che ha paralizzato Mumbai, ma dalla posizione del palazzo, ubicato in un groviglio di viuzze strette e anguste che hanno reso difficile l’ingresso degli escavatori.

Molte vittime in Asia a causa delle piogge torrenziali

Sono già 1.200 i morti tra India, Bangladesh e Nepal dove si sta registrando una stagione dei monsoni tra le più devastanti degli ultimi tempi: sono almeno 40 milioni le persone colpite dalla devastazione di interi villaggi e città. A Nuova Delhi sei persone, tra cui due bimbi, sono morti. L’alluvione ha ucciso 514 persone nello Stato del Bihar, in India, dove 1,7 milioni di abitanti sono alluvionati. Nell’Uttar Pradesh, dove tremila villaggi sono sommersi dalle acque, le vittime, fino a giovedì, erano 109, mentre gli alluvionati sono oltre 2,5 milioni. In Nepal le frane hanno ucciso almeno centocinquanta persone. Una situazione disastrosa che, nei tre Paesi colpiti, ha costretto alla chiusura 18mila scuole: secondo i dati di Save The Children, due milioni di bambini e adolescenti sono costretti a restare a casa. Per quelli che una casa ancora ce l’hanno.

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