Napoli, appalti truccati al Cardarelli: domiciliari per Alfredo Romeo
L’imprenditore Alfredo Romeo, destinatario di una misura cautelare, torna agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e frode in pubbliche forniture di Napoli. Arresti domiciliari anche per il manager dell’ospedale Ciro Verdoliva, accusato di abuso d’ufficio e corruzione in atti d’ufficio, Giovanni Annunziata, ex direttore generale dell’ufficio patrimonio del Comune di Napoli e Ivan Russo, collaboratore dell’imprenditore Romeo.
Romeo implicato anche nell’inchiesta Consip
Arrestato a marzo scorso nell’ambito dell’inchiesta Consip, Romeo era poi tornato in libertà ad agosto, quando i giudici del Tribunale del Riesame di Roma annullarono la misura cautelare che lo costringeva ai domiciliari. Nelle scorse settimane è iniziato il processo in cui è imputato per corruzione. Ora il suo nome finisce in una nuova bufera giudiziaria. Non ci sarebbero legami tra questa inchiesta e l’indagine Consip, partita da Napoli e arrivata a Roma per competenza territoriale, che ha visto l’imprenditore Alfredo Romeo arrestato il 1 marzo scorso.
Sedici gli indagati
La misura cautelare riguarda 16 persone, per reati che vanno dalla corruzione alla frode. Nei confronti degli altri 12 indagati sono state disposte misure interdittive. Gli altri indagati – oltre a Romeo, Verdoliva, Annunziata e Russo – sono: altri due manager del gruppo Romeo, Enrico Trombetta e Raffaele Scala; la funzionaria della Soprintendenza di Roma, Rossella Pesoli; il funzionario del Comune di Napoli, Leandro De Felice; per i finanzieri Biagio Castiello e Gennaro Silvestro; Sergio Di Stasio del Nas e il vigile urbano Carmen Minopoli; Gennaro De Simone e Achille Tatangelo.
Il gip non ha riconosciuto né l’ipotesi dell’associazione a delinquere, avanzata dai pm per gli indagati, né l’aggravante del metodo mafioso per i capi d’imputazione di Alfredo Romeo.