A Natale più attenzione al cibo che ai regali, italiani meno spreconi
Le abitudini degli italiani sono cambiate anche sotto le feste, sono lontani i tempi in cui le feste natalizie erano sinonimo di spreco, regali, e opulenza. Il Natale che si prospetta quest’anno è nel segno della sobrietà. Ci sono meno aspettative per i regali e più attenzione al cibo buono che è sinonimo di Natale per un italiano su 5. Ma c’è anche molta attenzione a non sprecarlo per un intervistato su 4 (il 25%). I dati arrivano dall’Osservatorio Waste Watcher, di Last Minute Market.
Ma cosa ritengono di sprecare gli italiani a Natale? Denaro, soprattutto (44%) e poi cibo (42%). Carta e imballaggi per il 12%. Le campagne di sensibilizzazione avviate stanno raccogliendo alcuni frutti: il 45% degli italiani vive lo spreco come un “problema”. La percentuale di chi insegna ai figli a non sprecare, in un anno è passato dal 62% al 78%, indice di un’attenzione cresciuta che si vuole tramandare come bagaglio ‘culturale’ alle prossime generazioni.
Ma in materia di spreco il dato al quale dobbiamo prestare maggiore attenzione è quello domestico che in Italia rappresenta il 75% circa dello spreco di cibo complessivo. Eppure solo un italiano su 4 riconosce nello spreco domestico la vera voragine, laddove le ‘colpe’ sono date frettolosamente alla distribuzione, alla ristorazione o alla filiera.
Lo spreco domestico del cibo incide per ben oltre metà dello spreco complessivo di filiera in Italia e in Europa. Ogni anno, infatti, nella UE-28 vengono gettate via circa 88 milioni di tonnellate di alimenti, pari a circa 173 kg per persona e al 20% dell’intera produzione alimentare Europea; i costi associati sono pari a circa 143 miliardi di euro, due terzi dei quali sono imputabili agli alimenti gettati a livello domestico, circa 98 miliardi di euro (dati Fusions 2016).
Secondo lo studio, lo spreco complessivo ammonta a ca 16 miliardi di euro, ovvero l’1% del Pil.