Naufragio in Libia, si temono circa cento migranti morti annegati

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Naufragio in Libia. Affonda un altro barcone d fronte la Libia, questa volta si temono almeno novanta vittime.

A denunciare l’accaduto è l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). I superstiti, che sarebbero solo tre, hanno riferito che la maggioranza dei naufraghi sarebbe di nazionalità pakistana. Due di questi sono arrivati a riva a nuoto, mentre un altro sarebbe stato recuperato da un peschereccio.

Dieci corpi delle vittime sono stati trascinati a riva sulle coste libiche, racconta la portavoce dell’Oim Olivia Headon. Si tratta di ”due cittadini libici e otto pakistani”. Secondo quanto riporta l’Oim in una nota, sta aumentando il numero dei cittadini pakistani che tenta la pericolosa traversata dalla Libia all’Italia.

L’Organizzazione stima che nel 2017 i cittadini di questo Paese arrivati in Italia attraverso la Libia sono stati almeno 3138. Dall’inizio dell’anno gli ingressi di pachistani sarebbero invece gia’ stati 240, a fronte degli appena nove dello stesso periodo del 2017.

Naufragio in Libia: gli sbarchi nel primo mese del 2018

Nel primo mese del 2018, le persone che sono morte tentando di attraversare il mar Mediterraneo sono state 246 (218 in acque italiane, 28 in quelle spagnole e nessuna in acque greche), cifra simile a quella del 2017 quando furono 254.

Il dato di gennaio 2018 è il secondo più alto dal giugno 2017, sottolinea l’Oim, mentre dicembre 2017 con 23 decessi è stato quello con il numero più basso registrato dall’agenzia dal gennaio 2014. Secondo l’organizzazione, negli ultimi cinque anni sono più di 16mila le persone morte nel mar Mediterraneo.

Gli arrivi totali di profughi sulle coste italiane negli ultimi quattro anni: 170.100 nel 2014; 153.842 nel 2015; 181.436 nel 2016; 119.369 nel 2017. I numeri sono drasticamente diminuiti a seguito del controverso accordo siglato dall’Unione europea con la Turchia e poi di quello con la Libia.

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