‘Ndrangheta, arrestati 4 imprenditori: sequestrati beni per 50 milioni

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‘Ndrangheta, arrestati 4 imprenditori vicine alle più pericolose cosche cittadine. Le operazioni sono state condotte dal Nucleo investigativo del comando provinciale e coordinate dalla Dda di Reggio Calabria. Sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di 50 milioni di euro.

‘Ndrangheta, arrestati 4 imprenditori

‘Ndrangheta, arrestati 4 imprenditori a Parma. Si tratta di una delle più grandi operazioni antimafia messe in piedi negli ultimi anni. Il Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria ha eseguito, questa mattina, il fermo disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Sono quattro le persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e riciclaggio. Le quattro persone coinvolte sono tutti imprenditori noti del territorio calabrese che si erano avvicinati alle più pericolose cosche cittadine per incrementare i guadagni e ricevere protezione dalle altre cosche mafiose. I profitti illeciti accumulati erano poi investiti nuovamente in attività commerciali, prevalentemente edili e immobiliari.

Criminalità dei colletti bianchi: i profili dei 4 imprenditori arrestati

‘Ndrangheta, arrestati 4 imprenditori. L’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha coinvolto note figure imprenditoriali del territorio calabrese. Era stato organizzato un circolo perfetto di persone, tutte con compiti ben definiti. Questo comprendeva, infatti, sia noti imprenditori della regione che figure di spicco della mafia calabrese. Tra i nomi degli arrestati spicca quello di Carmelo Ficara, titolare, dall’inizio degli anni ’90, di un’impresa edilizia, “Impresa di costruzioni Carmelo Ficara”. Nome conosciuto in tutta la Calabria poichè aveva acquisito interessanti appalti per la costruzione di edifici residenziali, opere stradali e di edilizia privata e impegnato nella speculazione edilizia che ha coperto tutto il lungo mare di Bocale. Era già stato indagato come presunto mandante per l’omicidio di un vigile urbano. Assolto dal processo, aveva ripreso la sua attività edilizia, invadendo con le sue costruzioni tutta la città. Con lui è stato arrestato anche il socio, Francesco Andrea Giordano.

Tra gli altri tre arrestati, spiccano poi il nome di Michele Surace e del figlio, Giuseppe Surace. I due erano proprietari dell’unica sala bingo presente a Reggio Calabria e, come il sopra citato, avevano anche loro dei precedenti penali. Michele Surace era, infatti, già stato arrestato nel 2014 perchè ritenuto vicino alla cosca Tegano. Si era rivolto ai fratelli Martino per ottenere “protezione” nell’apertura di una nuova sala bingo a Milano. Questa però non andò bene e Surace chiese ai Martino di incendiarla per ottenere il premio assicurativo.

Sequestrati beni per 50 milioni di euro

Oltre all’arresto dei quattro imprenditori, l’operazione “monopoli”  ha condotto anche al sequestro dei numerose aziende, terreni edificabili e centinaia di appartamenti. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonterebbe circa a 50 milioni di euro. Apparentemente, sembra che il braccio imprenditoriale della cosca di Reggio Calabria sia stato smantellato. La ‘Ndrangheta, senza più quello che costituiva il polmone finanziario della città, si troverà privata di una parte importante di proventi illeciti.

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