‘Ndrangheta e narcotraffico: dodici arresti tra Italia e Spagna
‘Ndrangheta e narcotraffico: sono dodici gli arresti eseguiti nella provincia di Torino in altre zone d’Italia e in Spagna. L’operazione antidroga denominata “Bellavita” è stata portata a termine dai carabinieri del Ros, che hanno eseguito gli arresti su richiesta della Procura distrettuale Antimafia di Torino.
‘Ndrangheta e narcotraffico: sgominato traffico internazionale di stupefacenti
Gli arresti, per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione illecita di armi, sono arrivati al termine di un’indagine su un gruppo criminale legato alla ‘ndrangheta e dedito al traffico di ingenti quantitativi di cocaina e hashish dalla Spagna all’Italia.
Gli arrestati, tra Italia e Spagna, al termine di una lunga indagine coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Torino. In manette anche due latitanti che si erano rifugiati nella Costa del Sol.
I reati ipotizzati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga e detenzione illecita di armi.
Le indagini hanno consentito di individuare i canali di approvvigionamento, le modalità di trasporto e la rete di distribuzione dello stupefacente ed anche di localizzare e catturare a Malaga, con la collaborazione della polizia spagnola, due “pericolosi latitanti” dediti al narcotraffico.
Undici sono finite in carcere e una ai domiciliari. Sei provvedimenti sono scattati a Torino, uno a Caselle Torinese e uno a Chivasso. In Italia sono poi stati arrestati un uomo nel Brindisino e un altro nel Reggino.
Fermati anche due pericolosi latitanti
Due pericolosi latitanti sono stati individuati e arrestati a Malaga, in Andalusia, in collaborazione con la polizia spagnola. Il gruppo criminale, secondo quanto emerso dalle indagini, operava in simbiosi con le cosche della ‘ndrangheta piemontese.
L’indagine del Ros si è sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e pedinamento anche transfrontalieri. Decisive anche dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia.
Sono stati così scoperti ingenti quantitativi di hashish che partivano dal Marocco, facevano scalo in Spagna e raggiungevano Torino nascosti in doppi fondi ricavati all’interno di autocarri e autovetture prese a noleggio o intestate a prestanome.
L’organizzazione faceva capo al boss Rocco Piscioneri, che era stato arrestato nel 2014 a Torremolinos, vicino a Malaga, scarcerato nel 2015 per gravi problemi di salute e infine morto a marzo 2017 in una struttura protetta di Foglizzo. Al suo posto era subentrato alla guida dell’organizzazione il fratello Cosimo, 69 anni, arrestato anche lui oggi nella località andalusa.