Nel 2022, Lagioia cambia idea sulle proteste legittime contro Roccella?

Di recente a Roma il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, è stato contestato da un gruppo di studentesse durante gli Stati generali della natalità. Non è la prima volta che accade qualcosa del genere, infatti già un anno fa al Salone del Libro di Torino ci fu una situazione simile. In quell’occasione l’allora direttore, Nicola Lagioia, aveva definito legittima la protesta. Tuttavia, come riporta Striscia la Notizia, nel 2022 c’è stata un’altra protesta di un gruppo di donne contro Lagioia per delle dichiarazioni sessiste fatte nei confronti di Melissa Panarello, ma in quel caso non ha reagito nello stesso modo.

Lagioia aveva definito le manifestazioni come “aggressive”, ma in realtà si trattava solo di volantini con alcune frasi sessiste e non di atti di violenza. In particolare, Lagioia aveva pronunciato delle parole molto pesanti nei confronti di Melissa Panarello, suscitando indignazione. Tuttavia, un anno dopo, quando si è trovato dall’altra parte della barricata, ha cercato di mediare e dialogare con le manifestanti.

Le donne che avevano protestato contro Lagioia nel 2022 sono state identificate e allontanate dal Salone del Libro. Lagioia ha dichiarato di preferire il dialogo alla violenza, ma un anno prima si era schierato contro le manifestanti definendole “aggressive”. Questo dimostra una certa discrepanza nel modo in cui ha affrontato le proteste contro di lui rispetto a quelle contro Roccella nel 2023, considerate invece legittime.

In conclusione, emerge una certa incoerenza nell’atteggiamento di Lagioia di fronte alle proteste: da un lato condenava le proteste contro di lui considerandole aggressive, dall’altro invece le giustificava quando erano rivolte ad altri. Questa situazione evidenzia le differenze di giudizio e di azione in base alla situazione e alla persona coinvolta.