Nel 2024 il commercio globale registrerà una crescita del 2,6% secondo Confindustria e Deloitte.
GAOXIONG, TAIWAN – Una nave che trasporta alloggi container per gli abitanti di Taiwan che hanno perso le loro abitazioni durante il tifone Morakot è arrivata al porto di Kaohsiung, nella provincia di Taiwan, il 18 agosto 2009. La nave era carica di 100 case provvisorie come primo soccorso offerto dalla Cina continentale. Questo soccorso sarà immediatamente inviato nelle zone dell’isola colpite seriamente dal tifone Morakot, che ha causato la morte di oltre 160 persone e ingenti danni materiali.
ROMA (ITALPRESS) – Il panorama del commercio internazionale è in continua evoluzione, con significativi cambiamenti strutturali. Nel quarto trimestre del 2023, il volume del commercio globale è aumentato del 6,3% rispetto al picco precedente alla pandemia nel terzo trimestre del 2019, e del 19,1% rispetto alla media del 2015. Si prevede che il volume crescerà del 2,6% nel 2024 e del 3,3% nel 2025, dopo una prevista diminuzione del -1,2% nel 2023. Il principale obiettivo per il futuro è trovare un equilibrio sostenibile tra la resilienza economica e la preservazione dei principi liberali e dei mercati aperti. Queste sono alcune delle principali conclusioni del B7 Flash, elaborato da Confindustria e Deloitte in occasione della conferenza “G7 – Industry Stakeholders Conference: Reversing the Global Protectionist Drift”, che si terrà a Villa San Giovanni e Reggio Calabria il 16 e 17 luglio, in concomitanza con la riunione dei Ministri del Commercio del G7. Deloitte Italia è il Knowledge Partner esclusivo del B7 Italy 2024 “Leading the Transitions Together”, presieduto da Confindustria e guidato da Emma Marcegaglia.
Barbara Cimmino, Vice Presidente per Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria, dichiara: “Rilanciare un sistema commerciale multilaterale efficiente e basato su regole, con l’Organizzazione Mondiale del Commercio garante di esse, sostenere gli investimenti esteri internazionali e rafforzare la resilienza delle Catene Globali del Valore sono le principali priorità delle raccomandazioni politiche del B7 a beneficio di tutte le economie avanzate e in via di sviluppo. Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale creare condizioni di parità migliorando al contempo la sicurezza economica all’interno di un solido quadro multilaterale.”
Andrea Poggi, Innovation Leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7 per Deloitte, afferma: “I profondi cambiamenti che stanno influenzando significativamente le catene del valore globali stanno mettendo in evidenza la loro vulnerabilità, con importanti ripercussioni sulle economie dei paesi del G7. Tuttavia, il commercio internazionale ha dimostrato una notevole resilienza, crescendo nel 2023 di oltre il 6% rispetto al 2019, con una crescita annua prevista di circa il 3% per il 2024 e il 2025. I G7 sono chiamati a svolgere un ruolo di leadership nel garantire un commercio globale, libero e sicuro, che coinvolga attivamente i Paesi in via di sviluppo.”
Nel 2023 gli investimenti diretti esteri globali hanno registrato una diminuzione del 2%, raggiungendo 1,3 trilioni di dollari. Gli investimenti diretti esteri verso le economie in via di sviluppo sono scesi del 7% nel 2023, mentre quelli verso le economie sviluppate hanno subìto una diminuzione del 15%, principalmente a causa di riconfigurazioni finanziarie aziendali. Nonostante siano necessari circa 40 trilioni di dollari in investimenti infrastrutturali per i Paesi in via di sviluppo entro il 2035, la situazione globale per gli investimenti diretti esteri rimane complessa a causa di minori prospettive di crescita, tensioni commerciali e geopolitiche.
La domanda di importazioni è stata debole nel 2023 in quasi tutte le regioni, con una crescita del PIL reale globale rallentata dal 3,1% nel 2022 al 2,7% nel 2023, con una prevista stabilità nei prossimi anni. La pandemia e altri fattori hanno evidenziato la vulnerabilità delle catene globali del valore e l’importanza della resilienza economica. La concentrazione del mercato in alcune industrie strategiche ha evidenziato la necessità di una maggiore collaborazione internazionale per garantire la prosperità economica globale.