Nell’avversità, la responsabilità è collettiva – Malagò
A Roma, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha espresso la sua delusione riguardo all’eliminazione della Nazionale dall’Euro2024 per mano della Svizzera. Malagò ha parlato con toni duri, sottolineando la mancanza di impegno e determinazione da parte dei giocatori in campo. La sensazione di frustrazione e umiliazione trasmessa dai giocatori ha lasciato Malagò sbalordito, poiché sembravano non accorgersi della gravità della situazione.
Malagò ha commentato il comportamento del selezionatore Spalletti, riconoscendo che ha ammesso di aver sbagliato e che gestire una squadra nazionale è diverso dall’allenare in un club. Malagò ha sottolineato che Spalletti ha la responsabilità di gestire un gruppo in base alle proprie idee tattiche, e che qualunque decisione prenda dovrà essere valutata attentamente.
Malagò ha avuto modo di parlare con il presidente federale Gravina riguardo alla situazione attuale. Ha espresso la necessità di affrontare il problema con urgenza per evitare che la situazione diventi insostenibile. Malagò ha sottolineato che le dimissioni del presidente federale porterebbero al decadimento del consiglio federale, che assumerebbe le funzioni di ordinaria amministrazione in attesa di nuove elezioni.
Malagò ha evidenziato la delusione provata da Gravina per il comportamento dei giocatori in campo e ha sottolineato che la responsabilità della disfatta non ricade solo su di loro, ma anche sui dirigenti. Malagò ha sottolineato che nel calcio esiste una legge non scritta che impone a giocatori e dirigenti di assumersi responsabilità in caso di insuccesso.
Quanto al suo futuro nel calcio, Malagò ha chiarito che il suo impegno è rivolto al proprio Paese e ai Giochi Olimpici, e che non vede un ritorno nel mondo del calcio nel suo futuro. Ha sottolineato che preferisce abbracciare progetti concreti e attuabili, piuttosto che dedicarsi a competizioni sportive di alto livello come le Olimpiadi. Malagò ha ribadito il suo impegno verso l’Italia e l’organizzazione dei Giochi Olimpici del 2026, affermando che tradirebbe lo spirito olimpico se si dedicasse esclusivamente al calcio.