Nessun pubblico ministero sarà mai sottoposto al potere dell’Esecutivo

Nessun pubblico ministero sarà mai sottoposto al potere dell’Esecutivo

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Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sottolineato l’importanza della riforma costituzionale per adeguare l’ordinamento giurisdizionale al sistema penale accusatorio. Ha chiarito che non vi è alcun intento di indebolire l’indipendenza della magistratura, sottolineando che la riforma è chiaramente definita. Nordio ha ribadito la sua fiducia nella libertà e indipendenza del pubblico ministero, escludendo qualsiasi interferenza del potere esecutivo. La riforma costituzionale è vista come una necessaria evoluzione del sistema giudiziario, senza comprometterne l’autonomia.

La riforma costituzionale e l’ordinamento giurisdizionale: le parole del ministro della Giustizia

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha discusso l’importanza della riforma costituzionale in relazione al sistema penale accusatorio introdotto. Secondo Nordio, la struttura costituzionale non è stata adeguatamente modificata per accompagnare questa evoluzione, rendendola incompatibile con un processo radicale come quello introdotto. La Costituzione, che era stata concepita per un sistema giudiziario diverso, ha mostrato la sua obsolescenza con l’introduzione di nuovi processi.

Nordio ha rassicurato sul fatto che la riforma non mina l’indipendenza della magistratura, sottolineando che è chiaro nella riforma costituzionale stesso. Ogni dubbio sulla possibilità di modificare questa indipendenza è stato respinto dal ministro, che ha evidenziato la sua lunga carriera come pubblico ministero e la sua difesa dell’indipendenza giudiziaria.

Infine, Nordio ha sottolineato che non ci sarà mai un pubblico ministero sottoposto al potere esecutivo, ribadendo che questo non è contemplato né nella riforma costituzionale né nei suoi intenti. Concludendo, ha espresso fiducia nella solidità della riforma costituzionale proposta e nella sua chiara tutela dell’indipendenza della magistratura.

-Immagine: Ipa Agency-

(ITALPRESS)

La riforma costituzionale e l’ordinamento giurisdizionale

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sottolineato l’importanza della riforma costituzionale in ambito penale. Ha evidenziato la necessità di adeguare la struttura costituzionale ai cambiamenti introdotti dal sistema accusatorio. Secondo Nordio, la Costituzione vigente, nata per un sistema processuale ormai superato, doveva essere modificata alla luce delle innovazioni nel campo giuridico.

Nordio ha ribadito che la riforma non prevede alcun attacco all’indipendenza della magistratura. Ha sottolineato che si tratta di una lettura distorta, poiché la riforma stessa garantisce l’autonomia della magistratura giudicante e requirente. Il Ministro ha escluso la possibilità che si voglia sottomettere il pubblico ministero al potere esecutivo, sottolineando che la libertà e l’indipendenza del pubblico ministero sono pilastri fondamentali della riforma.

Il guardasigilli ha infine chiarito che ogni interpretazione che miri a minare l’indipendenza della magistratura è infondata. Ha espresso la sua ferma convinzione che la riforma costituzionale non preveda alcun cambiamento in tal senso e che rimarrà fedele ai principi di libertà e autonomia. Nordio ha concluso affermando che la riforma è una misura tecnica necessaria per adeguare l’ordinamento giurisdizionale alla modernità e che non comporterà alcuna modifica dannosa per il sistema giudiziario italiano.

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