Non smettiamo mai di pregare per la pace, Papa
A Roma, Papa Francesco ha lanciato un appello alle Autorità nazionali e alla Comunità internazionale per porre fine alle violenze e proteggere la vita dei civili nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, dove si stanno verificando scontri e massacri. Il Papa ha esortato a fermare queste tragedie e a garantire la sicurezza delle persone coinvolte.
Le vittime di queste violenze includono molti cristiani, uccisi in odio alla loro fede. Papa Francesco li ha definiti martiri, sottolineando che il loro sacrificio non è stato vano, ma un seme che porterà frutti. Questo tragico episodio ci invita a testimoniare il Vangelo con coraggio e coerenza, seguendo l’esempio di coloro che sono morti per la loro fede.
Il Pontefice ha anche ricordato di non dimenticare di pregare per la pace in diverse aree del mondo coinvolte in conflitti armati, come l’Ucraina, la Terra Santa, il Sudan, il Myanmar e ovunque ci sia sofferenza a causa della guerra. La preghiera è un gesto potente che può portare consolazione e speranza a coloro che vivono in situazioni di conflitto e violenza.
Nel corso dell’Angelus tenutosi in piazza San Pietro, Papa Francesco ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in atto nel Congo e ha chiesto a tutti di unirsi nella preghiera per la pace e la protezione dei civili in pericolo. È importante che le Autorità nazionali e la Comunità internazionale agiscano con determinazione per porre fine a queste violenze e garantire la sicurezza delle persone più vulnerabili.
Il Papa ha sottolineato che la violenza e la persecuzione dei cristiani sono inaccettabili e ha richiamato la responsabilità di tutti nel difendere la libertà religiosa e garantire il rispetto per tutte le fedi. È fondamentale che ci sia una risposta concreta e immediata per proteggere coloro che sono minacciati a causa della loro fede, assicurando loro la libertà di professare la propria religione senza paura di ritorsioni.
In un momento di tanta sofferenza e dolore, è importante mantenere viva la fede e la speranza in un futuro migliore. Papa Francesco ha sottolineato che i martiri cristiani non devono essere dimenticati e che il loro sacrificio non è stato vano, ma un segno di coraggio e fedeltà alla propria fede. Loro ci insegnano l’importanza di restare saldi nella fede anche di fronte alle avversità e di testimoniare il Vangelo con amore e dedizione.
Infine, il Papa ha invitato tutti i fedeli a unirsi nella preghiera per la pace nel mondo e a impegnarsi attivamente per costruire un futuro in cui la fratellanza e la solidarietà siano i valori fondamentali che guidano le relazioni tra le persone e le nazioni. Solo attraverso la preghiera e l’azione concreta possiamo contribuire a costruire un mondo più giusto e pacifico, dove la dignità di ogni persona sia rispettata e protetta.