Non sopporto i cuochi pompati di Masterchef solo per ottenere audience

Non sopporto i cuochi pompati di Masterchef solo per ottenere audience

A pochi giorni dall’inizio di una nuova stagione di Masterchef, i tre giudici sono pronti per una nuova edizione del cooking-show. Tuttavia, prima di questo programma di successo, in TV c’erano altri programmi culinari come La prova del Cuoco con Antonella Clerici e quelli condotti da Carla Urban negli anni Ottanta. Urban ammette di aver imparato qualcosa da Masterchef, ma critica l’eccessiva enfatizzazione dei personaggi e delle situazioni a scopo di audience. Nonostante ciò, riconosce che i programmi di cucina in TV sono ben realizzati ma a volte troppo stereotipati.

La storia della cucina in TV: da Carla Urban a Masterchef

Mancano pochi giorni all’inizio della nuova stagione di Masterchef. I tre giudici – Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli – sono pronti per una nuova edizione. Ma prima del cooking-show più famoso, in televisione c’erano diversi programmi. Basti pensare a Antonella Clerici con La prova del Cuoco. Andando ancora più indietro, negli anni Ottanta, sulla Rai c’era Carla Urban. Condusse programmi come «Che fai, mangi?», «Dimmi come mangi», «Mangimania».

L’ex conduttrice spiega a Gambero Rosso che prima di lei in TV non si parlava così tanto di cucina: «Non c’era assolutamente nulla. C’era stato Mario Soldati; c’era stato Luigi Veronelli con Ave Ninchi (“A Tavola alle Sette”, ndr), c’erano documentari sulla cultura rurale ma nulla di simile». Oggi non segue più i programmi di cucina in TV: «Quando capita qualche istante inorridisce. Il motivo? Quando li conducevo per me erano una missione. Ora mi sembra tutto un varietà pieno di luoghi comuni e cose che si ripetono, tutto limitato a battute. Sono girati benissimo, i passaggi sono tutti comprensibili, però diciamo che è un bello spettacolo».

Urban racconta di avere «imparato qualcosa da Masterchef», ma «non mi piacciono i cuochi o i personaggi pompati (dalle regie) a scopo audience, con relative caratterizzazioni spinte, come il cuoco napoletano dalla battuta scontata dialettale o il veneto severo spinto, ai limiti del minaccioso».

Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Dicembre 2024, 17:58

Il cambiamento dei programmi culinari in TV nel corso degli anni

Mancano pochi giorni all’inizio della nuova stagione di Masterchef. I tre giudici – Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli – sono pronti per una nuova edizione. Ma prima del cooking-show più famoso, in televisione c’erano diversi programmi. Basti pensare a Antonella Clerici con La prova del Cuoco. Andando ancora più indietro, negli anni Ottanta, sulla Rai c’era Carla Urban. Condusse programmi come «Che fai, mangi?», «Dimmi come mangi», «Mangimania».

L’ex conduttrice spiega a Gambero Rosso che prima di lei in TV non si parlava così tanto di cucina: «Non c’era assolutamente nulla. C’era stato Mario Soldati; c’era stato Luigi Veronelli con Ave Ninchi (“A Tavola alle Sette”, ndr), c’erano documentari sulla cultura rurale ma nulla di simile». Oggi non segue più i programmi di cucina in TV: «Quando capita qualche istante inorridisco. Il motivo? Quando li conducevo per me erano una missione. Ora mi sembra tutto un varietà pieno di luoghi comuni e cose che si ripetono, tutto limitato a battute. Sono girati benissimo, i passaggi sono tutti comprensibili, però diciamo che è un bello spettacolo».

Urban racconta di avere «imparato qualcosa da Masterchef», ma «non mi piacciono i cuochi o i personaggi pompati (dalle regie) a scopo audience, con relative caratterizzazioni spinte, come il cuoco napoletano dalla battuta scontata dialettale o il veneto severo spinto, ai limiti del minaccioso».

Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Dicembre 2024, 17:58

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