Roma – Gli interventi di ricostruzione del volto sono sempre più comuni a causa degli incidenti domestici, sportivi, stradali e di violenza. In particolare, si registrano più casi tra i giovani sotto i 30 anni. La tendenza è dovuta anche all’uso di scooter e monopattini nelle grandi città, che aumentano il rischio di traumi facciali. La chirurgia maxillo-facciale si sta adattando a nuove tecnologie per ridurre gli effetti dei traumi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Il recente Congresso EACMFS ha anche evidenziato il potenziale delle innovazioni nel recupero della vista.
Gli interventi di ricostruzione del volto stanno diventando sempre più cruciali a causa degli incidenti legati ad attività quotidiane sia in casa che sul lavoro. Tra le cause principali si trovano gli incidenti domestici, i traumi sportivi, gli incidenti stradali e gli episodi di violenza. È emerso che il 60% dei pazienti coinvolti ha meno di 30 anni. Il 27° Congresso della EACMFS a Roma ha visto la presenza di tremila specialisti provenienti da oltre cento Paesi, tra cui i professori Manlio Galiè e Valentino Valentini, che hanno guidato i lavori.
La casistica della frequenza dei traumi mostra che il 38% dei casi è legato agli incidenti domestici, spesso causati dall’uso inconsapevole di strumenti pericolosi come motoseghe, scale o altalene. Negli ultimi anni, vi è stato un aumento significativo di incidenti stradali, con l’introduzione di scooter e monopattini che non offrono sufficienti misure di protezione. In ambito sportivo, le fratture del volto sono sempre più comuni, soprattutto in sport come calcio, basket e ciclismo.
Le grandi città sono vittime di un aumento di episodi di violenza, con ferite da armi da taglio che causano lesioni complesse. La chirurgia maxillo-facciale si è quindi attrezzata con nuove tecnologie, come la chirurgia mini-invasiva, l’endoscopia e l’intelligenza artificiale, per affrontare questi nuovi tipi di traumi. È essenziale non solo per ripristinare la funzionalità, ma anche la dignità e l’autostima dei pazienti.
Al congresso è stato presentato il caso del professor Eduardo Rodriguez, che ha realizzato il primo trapianto al mondo di un occhio intero e parte del viso su un paziente sopravvissuto a un grave infortunio sul lavoro. Questo potrebbe aprire nuove frontiere per il recupero della vista in pazienti con traumi o malformazioni. Tuttavia, è importante considerare sempre gli aspetti etici, morali e psicosociali, ponendo al centro il benessere del paziente anziché la tecnologia.
La chirurgia maxillo-facciale è diventata sempre più essenziale a causa degli incidenti legati alle attività quotidiane, come gli incidenti domestici, i traumi sportivi, gli incidenti stradali e gli episodi di violenza. Sono i pazienti sotto i 30 anni a essere maggiormente colpiti, come confermato nel 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery – EACMFS tenutosi recentemente a Roma con la partecipazione di tremila specialisti provenienti da oltre cento Paesi.
I traumi maxillo-facciali sono spesso causati da attività considerate banali, come l’utilizzo di motoseghe o le cadute da scale, con incidenti domestici che rappresentano il 38% dei casi. Nell’ambito sportivo, il 31% dei traumi riguarda atleti che praticano discipline come calcio, basket e ciclismo, a volte senza le adeguate protezioni, aumentando il rischio di fratture del viso. Inoltre, l’aumento di scooter e monopattini in città ha portato a un aumento degli incidenti stradali, con conseguenti lesioni facciali sempre più frequenti.
Le nuove tecnologie in chirurgia maxillo-facciale, come la chirurgia mini-invasiva, l’endoscopia e l’intelligenza artificiale, stanno rivoluzionando il settore, consentendo di ridurre gli effetti di traumi violenti, malformazioni e tumori della testa e del collo. La ricerca continua a progredire, come dimostrato dal primo trapianto al mondo di un occhio intero e parte del viso eseguito con successo su un paziente sopravvissuto a un grave infortunio sul lavoro.
È fondamentale che l’evoluzione tecnologica venga sempre bilanciata con considerazioni etiche, morali e psicosociali, mantenendo al centro l’interesse e la salute del paziente. La chirurgia maxillo-facciale non solo ripristina la funzionalità del volto, ma contribuisce anche a ridare dignità e autostima ai pazienti che hanno subito traumi facciali, sostenendoli nel percorso di guarigione e riabilitazione.
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