Durante la sua visita in Kenya, il ministro Adolfo Urso ha esplorato il Centro Spaziale “Luigi Broglio”, fondato nel 1964 come parte del progetto San Marco. Accompagnato da importanti figure italiane, l’obiettivo principale è rilanciare il centro spaziale di Malindi e promuovere una cooperazione spaziale più ampia con i paesi africani. Si prevede che la base diventi un centro di formazione per operatori spaziali africani e che l’Italia formi il primo astronauta keniota. Inoltre, si spera che l’osservazione della Terra dallo spazio possa portare a una gestione sostenibile delle risorse e alla lotta contro i cambiamenti climatici in Africa.
Nell’ambito della sua visita ufficiale in Kenya, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha fatto tappa al Centro Spaziale “Luigi Broglio” a Malindi, nella penisola di Ngomeni. Il centro spaziale, istituito nel 1964 nel contesto del progetto San Marco e intitolato al professore Luigi Broglio, rappresenta l’emblema dell’avventura spaziale italiana.
Accompagnato dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Teodoro Valente, e da altre importanti figure del settore aerospaziale italiano, il ministro Urso ha preso parte a una serie di incontri e riunioni con autorità locali e internazionali. L’obiettivo principale è stato quello di rilanciare il futuro del centro spaziale di Malindi, aprendo la porta a una cooperazione spaziale estesa ai Paesi del Corno d’Africa e dell’Africa orientale.
Durante la visita, è stato presentato il progetto di creare una Scuola internazionale di Formazione in discipline spaziali presso il Centro Spaziale ASI, con l’obiettivo di formare operatori spaziali provenienti dai paesi africani. Questa iniziativa potrebbe rappresentare un passo significativo verso la collaborazione tra Italia e Africa nel settore aerospaziale e nello studio della Terra dall’alto, con particolare attenzione alla gestione delle risorse naturali e alla lotta ai cambiamenti climatici.
Infine, durante l’inaugurazione del “Luigi Broglio Space Museum”, il ministro Urso ha sottolineato l’importanza della storia e del contributo del centro spaziale di Malindi alla ricerca e all’esplorazione spaziale internazionale.
Il ministro Adolfo Urso ha compiuto una visita ufficiale al Centro Spaziale “Luigi Broglio” a Malindi, in Kenya, nell’ambito del suo viaggio in Africa. Questo centro spaziale è stato fondato 60 anni fa e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo dell’avventura spaziale italiana, iniziata con il progetto San Marco. Durante la visita, il ministro è stato accompagnato dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana e da rappresentanti delle principali aziende aerospaziali italiane.
Il Centro Spaziale di Malindi attualmente impiega circa 200 persone che si occupano di attività di controllo orbitale e raccolta di dati dai satelliti. Durante la riunione congiunta dei Ministri, è stata discussa la possibilità di trasformare questa base in un luogo di formazione per operatori spaziali africani, in collaborazione con il Piano Mattei proposto dal Presidente del Consiglio. Si sta cercando di stabilire una cooperazione allargata con i paesi del Corno d’Africa e dell’Africa orientale.
Il ministro Urso ha sottolineato l’importanza di utilizzare l’osservazione della Terra dallo spazio per promuovere la gestione sostenibile delle risorse naturali, l’agricoltura sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici in Africa. Inoltre, si sta lavorando alla formazione del primo astronauta keniano con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Durante la visita, è stato inaugurato il “Luigi Broglio Space Museum”, che racconta la storia della base spaziale di Malindi e dei suoi lanci satellitari. Questo museo rappresenta un simbolo della collaborazione italo-keniana nel campo dell’esplorazione spaziale e della ricerca scientifica.
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