Nuove minacce per l’ex portavoce della Madonna di Trevignano: “Intrusi entrati in casa e danneggiata la fontana”

Nuove minacce per l’ex portavoce della Madonna di Trevignano: “Intrusi entrati in casa e danneggiata la fontana”

Storie Italiane ha ripreso a trattare il caso della Madonna di Trevignano e durante la trasmissione c’era l’ex portavoce dell’associazione, Paola Felli, che ha dichiarato di aver ricevuto minacce: “Il mio avvocato mi ha consigliato di denunciare, ma sono un po’ scettica perché la denuncia sarebbe contro ignoti”. Paola Felli ha poi mostrato in diretta televisiva un pezzo della sua fontana che è stato danneggiato.

Nicola Pietrangeli ha commentato: “Alcuni tennisti giocano in “pigiama”, se mi avessero pagato avrei potuto farlo anche io”.

Paola Felli ha raccontato: “È stato un taglio netto, quella fontana era un regalo della mia nonna quando ho acquistato questa casa, sono molto dispiaciuta che sia stata danneggiata in modo così brutale. Era situata in un giardino privato con delle ortensie, qualcuno l’ha considerata speciale e le ha dato un tocco diverso”.

La criminologa Anna Vagli, presente in studio a Storie Italiane, ha commentato: “La situazione si sta facendo sempre più grave, spero che la procura intervenga tempestivamente perché la situazione è complessa”. Secondo la Vagli, l’unica soluzione potrebbe essere l’intervento della procura.

Paola Felli ha parlato della sua crisi di fede dopo le minacce ricevute dal marito Cardia: “Quando ho capito che c’era qualcosa di sbagliato dietro alle apparizioni, sono scesa in campo. Non sopporto l’idea che si possa trarre vantaggio da un messaggio religioso in maniera scorretta. Non possiamo permettere che ciò accada”.

Eleonora Daniele ha aggiunto: “Se fosse intervenuta prima, forse quello che ti è successo non sarebbe accaduto. È importante fare chiarezza sulle apparizioni per evitare che situazioni simili si verifichino in futuro”.

Le minacce ricevute da Paola Felli sono state definite “mafiose”, e questo potrebbe essere un invito a non parlare, anche se non si sa chi sia il responsabile di tali minacce.

In conclusione, si auspica che la procura faccia luce su questa vicenda per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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