Nuove speranze per la rimozione di PFAS dalla polvere e dall’acqua

Un’importante scoperta recente riguarda l’ampia diffusione dei PFAS nelle nostre case, in particolare nella polvere domestica. Secondo uno studio condotto dall’Università del North Carolina, ben 48 composti PFAS sono stati individuati in campioni prelevati da abitazioni vicine a un grande impianto industriale. Questi contaminanti, noti anche come “contaminanti perenni”, sono stati rinvenuti non solo nella polvere, ma anche nell’acqua potabile e nel sangue degli abitanti della zona. Una situazione preoccupante che evidenzia la necessità di maggiori controlli e misure preventive.
La presenza diffusa dei PFAS
La presenza diffusa dei PFAS è stata rilevata non solo nelle abitazioni vicine agli impianti industriali, ma anche in prodotti di uso quotidiano come abbigliamento, tessili e prodotti per l’igiene personale. Secondo un’indagine condotta da Altroconsumo, circa il 30% dei prodotti testati conteneva PFAS, mentre il 20% superava i limiti consentiti. Questi risultati sollevano seri dubbi sulla sicurezza di molti prodotti in commercio e richiamano l’attenzione sull’importanza di adottare misure per limitare l’esposizione ai PFAS.
Le nuove prospettive per contrastare la contaminazione da PFAS
Fortunatamente, ci sono segnali positivi che indicano possibili soluzioni per contrastare la contaminazione da PFAS in maniera più efficace. Uno studio pubblicato su Nature Water ha evidenziato un metodo innovativo per eliminare i PFAS dall’acqua utilizzando carbone attivo saturo di contaminanti. Questo processo, basato sull’up-cycling, permette di ottenere derivati inerti con fluoro e grafene, materiali riutilizzabili e di grande valore. Queste nuove tecniche potrebbero aprire la strada a una gestione più sostenibile e responsabile dei PFAS, con benefici per l’ambiente e la salute umana.
Insomma, nonostante la diffusione ubiquitaria dei PFAS, sembra che finalmente si stiano aprendo nuove possibilità per contrastare questa problematica. È ora indispensabile agire con determinazione e responsabilità per limitare l’impatto di questi contaminanti sulla nostra vita quotidiana e sull’ambiente che ci circonda.
© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos
Fonte: Università del North Carolina, Altroconsumo, Nature Water
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