Obama, discorso d’addio in lacrime e conclude: “Yes, we can”
Nel centro congressi di Chicago, Barack Obama ha affrontato con commozione il discorso di addio alla presidenza Usa. Più di ventimila persone ad ascoltarlo, lì dove aveva inaugurato il suo incarico nel 2012. Il presidente uscente ha ringraziato tutti gli americani e li ha rassicurati di non abbandonarli.
“È stato un onore per me servirvi, non mi fermerò qui. Sarò al vostro fianco da cittadino”, ha detto commosso Obama. “Yes, We Did”, prosegue, sottolineando quanto nel corso della sua lunga stagione l’America abbia fatto passi avanti: dai posti di lavoro aumentati, all’economia in ripresa, fino all’uccisione di Osama Bin Laden. E continua: “Se vi avessi detto otto anni fa che avremmo fatto tutto ciò, non mi avreste creduto. E invece lo abbiamo fatto. Anzi, lo avete fatto tutti voi”.
Dopo aver ricordato il passato, l’ex presidente si rivolge al futuro dell’America puntando sui valori di speranza, impegno e solidarietà: “Vi chiedo di credere in voi stessi, nella vostra capacità, perché il vero cambiamento siete voi”. Non cita mai Donald Trump, ma afferma chiaro e forte come il futuro del paese dipenda proprio dalla salvaguardia di quei principi di libertà, uguaglianza e democrazia propri dei padri fondatori. Nonostante il periodo denso di attacchi terroristici, sottolinea che non accetterà mai qualsiasi discriminazione contro i musulmani in America. È certo di sconfiggere “l’Isis solo se non prevarrà la paura e si sapranno salvaguardare questi valori”. Obama invita a non trasformare l’America come le potenze rivali: la Russia e la Cina. Paesi che “non possono eguagliare l’influenza degli Stati Uniti nel mondo, a meno che non sia l’America stessa a mollare”.
Infine, in lacrime, ringrazia la first lady Michelle, sua compagna ed amica, che ha contribuito a rendere migliore l’America. Sul palco c’è anche la figlia Malia e l’amico Joe Biden.
“Tra pochi giorni arriverà un altro presidente alla Casa Bianca”, conclude. La platea fischia. Ma Obama alza un braccio e dice cinque volte “no”. L’ex-presidente lascia l’America con le lacrime agli occhi, ma anche con grande fiducia verso il futuro ” Yes, we can; yes, we can; yes, we can”. Ripetendo tre volte: “Sì, possiamo riuscirci”.