Obiettivo del Governo: ridurre il deficit/Pil sotto il 3% entro il 2026
Il Consiglio dei Ministri ha esaminato lo schema del Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, parte della riforma delle regole di bilancio europee. Il tasso di crescita della spesa netta sarà in media dell’1,5%, coerente con il Programma di Stabilità di aprile. Il Piano definisce il percorso della spesa e prevede riforme e investimenti futuri. Il Governo si impegna per un rientro dal disavanzo eccessivo entro il 2026, garantendo la stabilità del debito pubblico. Il documento sarà trasmesso alle Camere dopo le revisioni statistiche dell’Istat il 23 settembre.
Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine esaminato dal Consiglio dei ministri
Il Consiglio dei ministri ha analizzato lo schema del Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, introdotto come parte della riforma delle regole di bilancio europee. In base al Piano, il tasso di crescita della spesa netta si attesterà intorno all’1,5% in un periodo temporale specifico. La traiettoria prevista è in linea con i principali saldi di finanza pubblica già indicati nel Programma di Stabilità dello scorso aprile.
Il Piano ha due obiettivi chiave: definire il percorso della spesa netta aggregata, che comprende la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee escludendo gli interessi passivi sul debito e gli effetti ciclici di specifiche tipologie di spesa; e pianificare riforme e investimenti da realizzare in un determinato arco di tempo. Il Governo si impegna a mantenere una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un piano di rientro dal disavanzo eccessivo più ambizioso rispetto a quanto previsto dalla Commissione europea. In particolare, si propone di ridurre il rapporto deficit/Pil al di sotto del 3% già entro il 2026.
Una volta superato il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e di preparare la finanza pubblica ad affrontare le sfide future con maggiore efficacia. Il documento sarà trasmesso alle Camere una volta aggiornato con le revisioni statistiche dell’Istat, che saranno disponibili il prossimo 23 settembre.
Reformulazione del Piano Strutturale di Bilancio
Il Consiglio dei ministri ha esaminato lo schema del Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, introdotto nell’ambito della riforma delle regole di bilancio europee. Secondo quanto comunicato dal Mef al termine della riunione del Cdm, il Piano prevede un tasso di crescita della spesa netta attorno al 1,5% nel periodo considerato. Questa traiettoria è in linea con i principali saldi di finanza pubblica già previsti dal Programma di Stabilità dello scorso aprile.
Il Piano ha due principali obiettivi: definire il percorso della spesa netta aggregata e individuare un piano di riforme e investimenti da attuare entro un determinato arco temporale. Il Governo continua a seguire una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo più ambizioso rispetto a quanto richiesto dalla Commissione europea.
Il documento, una volta recepiti i dati statistici revisionati dall’Istat il prossimo 23 settembre, sarà trasmesso alle Camere. Il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e di preparare la finanza pubblica ad affrontare con maggiore efficacia le sfide future, con l’obiettivo di scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/Pil già nel 2026. Una strategia che mira a promuovere la sostenibilità economica del Paese e a consolidare la fiducia degli investitori e dei mercati internazionali.
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