Omicidio Gloria Rosboch: 30 anni per Gabriele Defilippi, 19 per Obert

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Arrivata la sentenza di primo grado per l’omicidio di Gloria Rosboch l’ex insegnante di francese stragolata da Gabriele Defilippi nel gennaio 2016. Trent’anni per Defilippi, il giovane di Castellamonte che ha confessato di averla strangolato e diciannove anni per il suo complice, Roberto Obert, che Defilippi aveva tentato inutilmente di scagionare.

L’avvocato del giovane, Giorgio Piazzese, aveva chiesto a luglio l’infermità mentale, ma non è stata concessa. La madre del giovane, Caterina Abbattista, difesa dall’avvocato Tommaso Levi, è stata invece rinviata a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio. A ottobre dovrebbe iniziare per lei il processo in corte d’assise, sempre a Ivrea.

L’omicidio di Gloria Rosboch

Gloria Rosboch era sparita alle 14 del 13 gennaio 2016, dopo esser uscita dalla sua abitazione. I sospetti degli inquirenti caddero su Gabriele De Filippi, che era stato denunciato alla Procura di Torino per una truffa subita dalla donna tra il 2013 e il 2014.

Secondo l’accusa il giovane le aveva promesso una vita insieme in Costa Azzurra in cambio di una cospicua somma di denaro: quasi 190 mila euro, in contanti, spariti dal conto corrente dell’insegnante, consegnati a Defilippi per quella finta promessa. Dopo un mese, il corpo della dona fu ritrovato in una vasca di scolo a Rivara, nel Torinese.

Il tentativo di scagionare il complice-amante

Gabriele Defilippi durante una delle ultime udienze ha cambiato atteggiamento. Si è detto pentito e ha tentato di scagionare il suo complice ed ex amante, Roberto Obert. L’amico ha partecipato sì all’omicidio, ma non è stato lui a strangolare Gloria.

“Sono stato io a uccidere Gloria. Obert non c’entra. Mi vergogno per quello che sono diventato e per quello che ho fatto. Mi auguro di avere una seconda chance se e quando l’autorità giudiziaria mi considererà meritevole”, aveva detto in aula.

“L’ho accusato di cose che non ha fatto. E dire che lui ha sempre accettato la mia diversità “.  In aula c’è anche la madre di Gabriele, Caterina Abbattista provata e preoccupata per il destino del figlio. Lei non ha mai smesso di stargli vicino, nonostante tutto.

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