Omicidio Varani: chiesti 30 anni a Foffo e processo per Prato

Omicidio Varani: chiesti 30 anni a Foffo e processo per Prato

La procura ha chiesto, con rito abbreviato,  trent’anni di reclusione per Manuel Foffo, reo confesso dell’omicidio di Luca Varani. Sollecitato anche il rinvio a giudizio per Marco Prato, che ha chiesto invece il rito ordinario.

L’omicidio di Luca Varani è avvenuto a Roma il 4 marzo dello scorso anno in un appartamento all’ Alessandrino. Le ragioni di questo folle gesto rimangono tuttora inspiegabili.

Varani, secondo quanto ammesso da Foffo e Prato, sarebbe stato contattato al culmine di un festino di due giorni a base di droga e alcol per delle prestazioni sessuali con i due.  Poi, il raptus omicida ai danni del giovane 23enne, un delitto a “sangue freddo” senza una ragione specifica, compiuto  per il gusto di uccidere. Alla vittima vennero inferti 100 colpi di coltello e di martello, fu sottoposto a torture e sevizie per due ore. Manuel Foffo  dichiarò anche di aver anche filmato un video con Varani agonizzante a terra. Prato si è sempre difeso dalle accuse, sostenendo di aver solo assistito a quanto compiuto da Foffo.

L’accusa per i due è di omicidio premeditato con le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi. Secondo Scavo, quello del Collatino fu un massacro pianificato in modo lucido. La scelta della vittima fatta dopo una sorta di “macabro ‘casting”.

L’avvocato di Foffo, Michele Andreano, ha chiesto il rito alternativo al gup Nicola Di Grazia: secondo il legale, che ha depositato una perizia medica contenente analisi tossicologiche e psichiatriche, il suo assistito al momento dell’omicidio non era completamente in grado di intendere e di volere a causa dell’uso cronicizzato di alcol e droga. Al processo saranno parti civili i genitori di Luca e la sua fidanzata.

Intanto i genitori hanno chiesto un risarcimento che ammonta a 4 milioni di euro. Manuel Foffo e Marco Prato dovranno dare due milioni ognuno rispetto all’omicidio di Luca Varani.
Questa è la richiesta dei difensori di parte civile per i genitori della vittima. Oltre al risarcimento è stata sollecitata anche una provvisionale di un milione. Il procedimento è stato rinviato al 21 febbraio prossimo. Quasi certamente per quel giorno ci sarà la sentenza.

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