Onda gravitazionale, captata per la prima volta anche dall’Italia
Catturata la quarta onda gravitazionale: per la prima volta anche dall’Italia. Il luogo di provenienza si è potuto stabilire grazie alla presenza della stazione Virgo, a Pisa, costruita dagli scienziati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Catturata la quarta onda gravitazionale e per la prima volta anche dalla stazione italo-europea Virgo di Cascina, vicino a Pisa, l’European Gravitational Observatory, diretta dal fisico Federico Ferrini.
La fusione dei buchi neri
A soli quattordici giorni dalle prime osservazioni, Virgo, l’interferometro italiano posizionato a Cascina, vicino Pisa, ha osservato la sua prima onda gravitazionale. All’evento astronomico è stato dato pure un nome: GW 170814, l’acronimo che contiene il nome Gravitational Waves e la data, 14 08 2017, appunto. Anche in questa circostanza il fenomeno è stato emesso dalla fusione di due buchi neri, con masse rispettivamente di circa 31 e 25 volte la massa del Sole, distanti da noi circa 1,8 miliardi di anni luce. Il buco nero così prodotto ha una massa circa 53 volte quella del nostro Sole. È la quarta osservazione del fenomeno in assoluto.
La provenienza dell’onda gravitazionale
Il violento fenomeno generatore della quarta onda si è verificato nel cielo dell’emisfero sud e proveniva dalla costellazione Eridano ad una distanza di 1,7 miliardi di anni luce dalla Terra. Questo è l’aspetto nuovo della scoperta delle onde, perché il luogo di provenienza si è potuto stabilire grazie alla presenza della stazione Virgo costruita dagli scienziati dell’Infn assieme ai colleghi francesi e alla quale partecipano anche ricercatori spagnoli, olandesi, ungheresi e polacchi. Tedeschi e inglesi, invece, condividono il programma americano Ligo.
La diffusione della notizia
La scoperta girava nell’aria già da giorni, ma la comunicazione ufficiale è stata data nel corso del G7 Scienza. “La nuova scoperta arrivata dalla collaborazione congiunta di Ligo e Virgo è per tutti noi motivo di grande soddisfazione. Innanzitutto perché testimonia il valore della cooperazione scientifica internazionale, chiave di volta per affrontare le grandi sfide per il progresso della conoscenza impegnandosi in uno sforzo congiunto e coordinato per raggiungere traguardi ambizioni”, ha commentato il ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica Valeria Fedeli, durante l’incontro tenutosi alla Reggia di Venaria, a pochi chilometri da Torino.