Ong italiana intenta causa ai presunti responsabili per il furto di centinaia di cactus rari in Cile
Un’organizzazione italiana per la conservazione della natura ha intentato una causa contro due persone coinvolte nel contrabbando di cactus, accusandole di danneggiare il lavoro a favore della biodiversità. I due uomini, Andrea Piombetti e Mattia Cresentini, sono stati accusati di bracconaggio e contrabbando per aver importato in Europa alcuni dei cactus più minacciati al mondo dal deserto di Atacama in Cile, senza le necessarie autorizzazioni.
Piombetti è stato particolarmente incriminato per aver sradicato più di 900 cactus dal loro habitat naturale durante ripetuti viaggi in Cile. Secondo le leggi italiane che applicano la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (Cites), importare queste piante è illegale. La Cites riconosce le succulente rare come piante sotto la sua protezione.
La causa è stata avviata dopo un’indagine denominata Operazione Atacama condotta nel 2021, durante la quale le forze dell’ordine hanno scoperto cactus dei generi Eriosyce e Copiapoa a casa di un sospetto contrabbandiere ad Ancona. Queste specie rare sono molto richieste sul mercato nero.
I contrabbandieri hanno inviato i cactus dal Cile a contatti in Grecia e Romania, che li hanno successivamente reindirizzati in Italia per la vendita a una rete di acquirenti in Europa e Asia. Il processo di riportare le piante in patria è stato complesso, coinvolgendo le autorità cilene e italiane, nonché l’Unione Europea e l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn).
L’Associazione per la Biodiversità e la sua Conservazione (Abc), presieduta da Andrea Cattabriga, un esperto di cactus, ha supportato i ricercatori nell’operazione. L’Abc è stata autorizzata a costituirsi parte civile nel processo penale, affermando che il bracconaggio e il contrabbando hanno danneggiato i loro sforzi di conservazione dei cactus, rendendo più difficile proteggere le specie in natura e promuovere una produzione legale sostenibile nei vivai.
Il commercio illegale di cactus è estremamente dannoso per le specie e gli ecosistemi, secondo Cattabriga, poiché la raccolta di esemplari può mettere a rischio la sopravvivenza delle specie, compromettendo l’equilibrio delicato dell’ecosistema desertico.
La prossima udienza per la causa sui cactus era stata programmata per giugno, ma è stata rinviata a ottobre. Se i due uomini verranno condannati, si discuterà del risarcimento dovuto. L’Abc prevede di utilizzare il denaro ricevuto per sostenere la conservazione dei cactus.
Conservation Litigation, un’organizzazione che offre supporto legale e scientifico, vuole creare un precedente per rendere responsabili coloro che danneggiano gli ecosistemi del ripristino. Questa azione fa parte di una tendenza crescente di controversie sulla biodiversità in cui si cerca di attribuire responsabilità legali pubbliche e private nella perdita di biodiversità.
Il dottor Jacob Phelps, co-direttore esecutivo di Conservation Litigation, sottolinea che l’obiettivo non è fare profitto, ma prendere misure di ripristino. Inoltre, annota che spesso le azioni di ripristino sono svolte dalle autorità governative o da organizzazioni come Abc con competenze tecniche specifiche.
Attualmente, Piombetti e Crescentini non sono stati reperiti per un commento in merito alla vicenda.