Open Arms accolto con favore il piano del governo per redistribuire i migranti e poi consentire lo sbarco

Durante la trasmissione televisiva “Mezz’ora in più”, l’avvocato difensore di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, ha difeso il suo cliente nel processo Open Arms a Palermo. Ha sottolineato che l’ONG aveva molte opportunità per far sbarcare i migranti, ma ha scelto di “bighellonare” anziché agire. Bongiorno ha evidenziato che il comportamento di Open Arms era controverso e che il governo italiano aveva una politica di redistribuzione prima dello sbarco dei migranti. Ha sottolineato che Salvini seguiva questa linea di governo e che non agiva individualmente. La difesa ha respinto l’accusa di sequestro di persone contro Salvini.

Giulia Bongiorno difende Matteo Salvini nel processo Open Arms

Roma, 4 settembre 2022 – Durante la trasmissione televisiva “Mezz’ora in più” condotta da Lucia Annunziata su Rai Tre, l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Matteo Salvini nel processo Open Arms a Palermo, ha sottolineato che l’imbarcazione ha avuto numerose occasioni per far sbarcare i migranti, ma ha rifiutato di farlo, scegliendo di “bighellonare” anziché agire nel rispetto delle norme. Bongiorno ha contestato il reato di sequestro di persone attribuito a Salvini, evidenziando che Open Arms, battente bandiera spagnola, ha trattenuto i migranti per un periodo più lungo senza conseguenze.

Ripercorrendo gli eventi, l’avvocato ha sottolineato che l’imbarcazione non presentava segni di distress e che il soccorso in mare segue precise fasi che devono essere rispettate. Malta aveva offerto assistenza e la situazione non era grave come dipinta da Open Arms. Bongiorno ha evidenziato che Malta non era stata avvisata e che l’imbarcazione cercava di allontanarsi, rifiutando di consegnare i migranti.

La difesa ha sottolineato il contesto politico dell’epoca, evidenziando che la redistribuzione dei migranti prima dello sbarco era una prassi seguita anche dal governo precedente, nonostante le accuse mosse contro Salvini. Le azioni del leader della Lega erano in linea con le decisioni prese dal governo e non erano dettate da motivi personali. La questione non riguardava solo Open Arms, ma rientrava in un quadro più ampio di gestione dell’emergenza migratoria.

Processo Open Arms: l’arringa di Giulia Bongiorno

Roma, 4 settembre 2022 – Durante la trasmissione televisiva “Mezz’ora in più” condotta da Lucia Annunziata su Rai Tre, l’avvocato difensore di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, ha tenuto un’arringa nel processo Open Arms a Palermo. Bongiorno ha sottolineato che l’imbarcazione aveva avuto molte occasioni per far sbarcare i migranti, ma ha continuato a rifiutare, optando per rimanere al largo anziché dirigersi in Spagna, il suo Stato di bandiera.

Durante la difesa di Salvini, Bongiorno ha evidenziato che il reato contestato al ministro era il sequestro di persone per il mantenimento dei migranti a bordo per diversi giorni, ma ha anche ribadito che Open Arms aveva tenuto gli stessi migranti a bordo senza farli sbarcare in precedenza. La legale ha rilevato che l’orario dei fatti giocava un ruolo cruciale e che i migranti non si trovavano in una situazione di distress, ma sembrava piuttosto che ci fosse un appuntamento concordato.

Ripercorrendo la sequenza degli eventi, Bongiorno ha puntualizzato che l’imbarcazione non presentava problemi evidenti e che Malta aveva accettato di far sbarcare i migranti in poco tempo. Tuttavia, Open Arms ha continuato a rimanere al largo senza comunicare con le autorità maltesi, creando un’atmosfera di tensione e inseguimento.

Inoltre, l’avvocato ha evidenziato la dimensione politica del caso, ricordando come il governo italiano dell’epoca avesse adottato linee guida simili in situazioni precedenti. Bongiorno ha espresso che il contesto politico influenzava le decisioni prese riguardo alla gestione dei migranti, sottolineando che la redistribuzione prima dello sbarco era una pratica condivisa non solo dal governo di turno ma anche da esponenti politici di differenti schieramenti.

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