Operazione Offshore, due arresti a Brescia per frode fiscale

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Operazione Offshore, due arresti a Brescia per frode fiscale. A conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, i Finanzieri della Compagnia di Chiari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip con la quale è stato disposto l’arresto di due persone accusate, a vario titolo, di aver frodato l’Erario per milioni di euro.

Le indagini, iniziate nel 2015, hanno permesso di acquisire una serie di reiterate condotte fraudolentemente poste in essere nel tempo da 9 indagati.

Operazione Offshore, assunti 3 mila operai

Tramite strumentale gestione di una serie di società edili, sono stati assunti oltre 3.000 operai nel quadriennio 2011-2014 hanno, da un lato, omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie occultando, in questo modo, ricavi per quasi 14 milioni di euro e, dall’altro, presentato agli Istituti di credito falsi modelli di pagamento F24, attraverso i quali hanno illecitamente compensato le imposte dovute ma soprattutto i contributi previdenziali ed assistenziali gravanti sugli stipendi corrisposti ai lavoratori dipendenti, per un ammontare complessivo di oltre 23 milioni.

A conclusione del servizio, il Gip del Tribunale di Brescia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per M.M., 63enne di Rovato ma residente in Brescia, e agli arresti domiciliari nei confronti di A.D., 46enne cittadino albanese, residente a Trenzano.

Operazione Offshore, i reati contestati

I reati contestati sono stati l’omessa dichiarazione, l’occultamento della contabilità, l’illecita compensazione delle imposte dovute e la truffa aggravata.

L’autorità giudiziaria in merito ha ulteriormente disposto sequestri di tutte le risorse finanziarie fino al raggiungimento di oltre 20 milioni di euro che, al momento, hanno permesso di congelare 3 unità immobiliari, 1 motoveicolo e disponibilità liquide per circa 27 mila euro.

L’efficace azione intrapresa dalla Guardia di finanza di Chiari s’inserisce nel settore dispositivo che il Corpo persegue nell’ambito della tutela delle entrate erariali e le cui somme recuperate, verrebbero utilizzate per garantire opere e servizi ai cittadini con conseguente riduzione della pressione fiscale a carico della comunità.

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