Ospedale di Treviso: Nuova Sala Giochi Interattiva per i Bambini

Inaugurata la Prima Sala Giochi Interattiva per Bambini in Ospedale a Treviso
VENEZIA (ITALPRESS) – L’universo ospedaliero può diventare un luogo più accogliente e meno inquietante per i bambini, e questo è esattamente l’obiettivo della nuova iniziativa lanciata presso la Chirurgia Funzionale dell’Orecchio dell’Ospedale Cà Foncello di Treviso. Oggi, l’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha inaugurato la prima “sala giochi” interattiva del Veneto all’interno della sala d’attesa del reparto. Questo spazio è stato concepito per fornire ai piccoli pazienti un rifugio ludico dove, mentre attendono visite e trattamenti, possano distrarsi dall’ansia e dalla paura.
La sala giochi interattiva è dotata di tablet a muro con giochi educativi e interattivi, oltre a giochi in legno didattici, ideati per stimolare la creatività e il pensiero critico dei bambini. Tra le altre novità, è stata avviata l’iniziativa “Un disegno per comunicare”, che prevede che i bambini possano esprimere le proprie emozioni attraverso l’arte. Ad ogni visita, i piccoli artisti realizzano un disegno che viene riportato negli ambulatori nelle visite successive, fornendo loro un senso di continuità e rassicurazione.
Il Valore Umanistico delle Cure Pediatriche
All’inaugurazione hanno partecipato diversi esponenti del mondo sanitario e istituzionale, tra cui il Direttore Generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, la Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Sonia Brecacin, e il Primario del reparto, Daniele Frezza. Un ruolo fondamentale è stato avuto dalla Fondazione Marchitelli del Distretto Lions 108T A3, che ha contribuito con un finanziamento di 11.000 euro per realizzare questo progetto, dimostrando quanto sia importante la sinergia tra pubblico e privato nella sanità.
Manuela Lanzarin, durante il suo intervento, ha dichiarato: “Questa iniziativa rappresenta un altro esempio di eccellenza della nostra sanità. Qui si uniscono l’umanizzazione del processo di cura e le competenze cliniche avvalendosi di tecnologie all’avanguardia. È fondamentale prendere in considerazione anche gli aspetti umani dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.” Lanzarin ha continuato: “Questo progetto sta già suscitando grande interesse in altri ospedali, che hanno chiesto informazioni per replicarlo. Se oggi inauguramo la prima sala giochi interattiva del Veneto, sono certa che altri seguiranno.”
La sala giochi rappresenta un importante passo verso l’umanizzazione della medicina pediatrica, riconoscendo l’importanza del benessere psicologico dei pazienti più giovani. La presenza di spazi ludici non solo aiuta a diminuire l’ansia dei bambini, ma favorisce anche un’esperienza complessiva più positiva per le famiglie, che vivono spesso momenti di grande stress.
La start-up di successo avviata all’Ospedale Cà Foncello non si limita alla sala giochi interattiva. Sono già attivate altre iniziative come la pet therapy, che ha mostrato risultati positivi in pediatria. Queste azioni congiunte non solo migliorano il clima all’interno dell’ospedale, ma rappresentano anche un esempio concreto di come l’innovazione possa essere integrata nel percorso di cura.
Le dichiarazioni di Lanzarin sono supportate da dati scientifici che evidenziano come fattori psicologici e ambientali influenzino il recupero dei bambini. Le ricerche mostrano che ambienti che promuovono giocabilità e interazione possono contribuire notevolmente al processo di guarigione, rinforzando l’idea che la sanità moderna debba essere multidisciplinare e multifunzionale.
Molti esperti nel settore sanitario hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa, sottolineando l’importanza di rendere gli ospedali luoghi più accoglienti per i più piccoli. I componenti delle associazioni benefiche, come i Lions, hanno espresso la loro soddisfazione per il risultato ottenuto, confermando la necessità di investire in progetti simili anche in altre strutture sanitarie.
In un momento in cui la sanità è sempre più sotto pressione, innovazioni come la sala giochi rappresentano una boccata d’aria fresca, una dimostrazione che si può e si deve rendere l’esperienza ospedaliera meno traumatica per i pazienti pediatrici, rispondendo alle esigenze di cura ma anche a quelle emotive dei giovani pazienti.
Questo progetto non solo migliora la qualità delle cure, ma stabilisce un catalizzatore per futuri sviluppi nell’ambito della pediatria. Con il supporto di amministrazioni locali, fondazioni e associazioni, è possibile costruire un modello sanitario incentrato sul benessere del bambino e delle sue famiglie.
-Foto regione Veneto-(ITALPRESS).
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