Palermo scelta come capitale della cultura 2018

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La città di Palermo è stata eletta capitale italiana della cultura per il 2018. Dario Franceschini, ministro per i beni culturali, ha dato l’annuncio ieri. Il capoluogo siciliano ha vinto contro le altre finaliste in gara: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo torinese, Trento e l’Unione comuni elimo-ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice).

Come premio, oltre al titolo, verranno versati alla città un milione di euro e l’esclusione dal patto di stabilità delle spese per gli investimenti necessari per realizzare i progetti, che, a detta del sindaco palermitano Leoluca Orlando, equivalgono a 6,5 milioni di euro.

Il ministro Franceschini spiega: “La candidatura è sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Il progetto palermitano è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura anche interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità”.

Una competizione sana, come spiega il ministro ai beni culturali: “Abbiamo visto che questa competizione virtuosa genera un meccanismo di partecipazione condivisa. Essere nella short list è un po’ come ricevere una nomination all’Oscar: consente di lavorare molto anche in termini di progettazione e promozione. Nel 2018 verrà designata la capitale italiana del 2020 che avrà quindi due anni a disposizione per realizzare al meglio il progetto”.

Leoluca Orlando parla di una vittoria collettiva: “Abbiamo vinto tutti, perché siamo stati capaci di narrare le bellezze dei nostri territori. La cifra culturale più significativa che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza. Rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso ed essere e restare uguale. “Sono previsti due tipi di investimento: specifici di circa 6 milioni e mezzo di euro, più altri 70 che avremmo speso comunque”. Viene chiesto al sindaco quanti siano i migranti in città: “Io dico nessuno. Perché chi risiede a Palermo diventa palermitano. Il migrante che arriva a Palermo è un ex migrante. La nostra proposta al mondo è ben precisa: considerare la mobilità umana un diritto inviolabile. Noi siamo per abolire il permesso di soggiorno, che è una nuova schiavitù”.

E Palermo, infatti, è da sempre un mix di culture variegato. Dall’antichità fino ai giorni nostri, varie nazionalità hanno trovato nel capoluogo siculo la propria casa.

Anche il presidente del senato, Pietro Grasso, si congratula: “Complimenti alla mia Palermo, Capitale Cultura 2018. Ripartiamo dalla bellezza della nostra storia, dei paesaggi, della nostra terra”. A lui, fa eco il ministro degli esteri Angelino Alfano, che twitta: “Palermo Capitale cultura 2018 la conferma di come un passato ricco di storia e cultura sia la chiave per un futuro vincente #orgoglioSicilia”.

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