Palmira riconquistata dall’esercito siriano: Isis in ritirata
Le forze di Damasco hanno annunciato di avere ripreso il pieno controllo di Palmira, la città sede del sito archeologico patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, più volte passata di mano in mano di due anni. La riconquista, hanno fatto sapere le forze armate di Damasco, è avvenuta grazie alla copertura dei bombardamenti russi e all’appoggio di “truppe alleate e amiche” cioè i miliziani sciiti libanesi di Hezbollah.
L’Isis è in ritirata oggi su tutti i fronti in Siria e in Iraq, ma contemporaneamente si impennano le tensioni tra le forze che combattono il ‘Califfato’. Riconquista per la seconda volta in un anno Palmira e in Iraq intanto viene interrotta una importante via di collegamento per lo Stato islamico tra Mosul e il confine siriano, nel nord della Siria.
In Iraq, le milizie a maggioranza sciita che combattono al fianco dell’esercito di Baghdad hanno detto di avere riconquistato la prigione di Badush, a nord-ovest di Mosul, bloccando una importante via di rifornimento o di fuga per i jihadisti dell’Isis che difendono la città.
Conquistata una prima volta nel maggio del 2015 dallo Stato islamico, che si abbandonò a distruzioni di reperti archeologici e atrocità di ogni tipo, la città era stata ripresa nel marzo del 2016 dalle truppe siriane. Nel dicembre scorso era stata nuovamente occupata dai jihadisti praticamente senza alcuna resistenza. Ora, dopo quasi tre mesi, viene nuovamente conquistata dai governativi.
Dalla Germania, intanto, arriva la notizia dell’arresto di due siriani presunti membri del gruppo qaedista Fronte al Nusra, uno dei quali accusato di crimini di guerra. L’uomo, Abdalfath H.A. avrebbe infatti ucciso con altri membri della sua unità di combattimento 36 civili, dipendenti del governo siriano, eseguendo una condanna a morte emessa da una ‘corte islamica’.