Pancalli riflette sul futuro: “Voto 8 al 2024”

Pancalli riflette sul futuro: “Voto 8 al 2024”

A sei mesi dalle elezioni dei vertici Coni e Cip, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli riflette sul passato e guarda al futuro. Parigi 2024 è stato un successo straordinario, con la delegazione più ampia di sempre e il sesto posto nel medagliere. Pancalli sottolinea l’importanza della comunicazione e del lavoro svolto con le Università e le Federazioni sportive. Il suo bilancio personale è positivo, ma sa che c’è sempre più da fare per garantire uguaglianza nel mondo dello sport. Augura alla famiglia paralimpica italiana di crescere e di mantenere vivo il valore dell’educazione motoria nella società.

Bilancio e prospettive per il CIP e il mondo paralimpico italiano

Sei mesi esatti al 26 giugno, data delle elezioni dei vertici Coni e Cip, ma intanto, come capita spesso a fine anno, è tempo di bilanci per il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli. Sul futuro, ammette in un’intervista a Italpress: “Sto riflettendo. Non amo pensare al futuro come a risultati da ottenere, ma come delle cose da fare, che siano concretizzabili, laddove capisco che ci può essere un’idea di azione, di dimensione progettuale. E’ chiaro che ho tanti progetti in testa, ovviamente la maggior parte legati al mondo dello sport, perché ho dedicato la mia vita allo sport, ma non solo. Quando mancano pochi giorni alla fine dell’anno, riavvolgendo il nastro, le immagini di un 2024 memorabile sono tante. “L’oro nella staffetta 4x100m stile libero mista nell’ultima giornata, il pubblico che ha affollato gli impianti, la caduta di Ambra Sabatini.

Ma il bilancio “di un anno, come di un quadriennio, non può essere frutto soltanto dell’ultima immagine vista del film, deve essere la costruzione di tutto il film – evidenzia ancora il numero uno del Cip – Ovviamente Parigi è stata la consacrazione di un lavoro e di una politica sportiva messa in campo che ha prodotto i frutti sperati, che erano l’obiettivo. Siamo arrivati a Parigi con la delegazione più ampia di tutti i tempi, con 53 esordienti, e questo dà l’idea di quanto sia stato importante il lavoro fatto e ci dà la misura di un percorso in continuità, che tenta di interpretare il presente ma guardando già al futuro. E poi il sesto posto nel medagliere, risultato più che straordinario. Poi c’è quella medaglia in più che io ho ascritto alla comunicazione, partendo dalla Rai. Perché, se Parigi ha lasciato un segno è stato anche grazie alla comunicazione.

“Questo è stato solo l’atto finale di un anno e di un quadriennio, ma poi c’è tutto quello che non viene visto e narrato molto meno: i campus di avviamento per le bambine e i bambini disabili sugli sport estivi e invernali, tutto quello che si è continuato a fare con le Università, più di 20 atenei pubblici con i quali collaboriamo, le attività sulle protesi con Inail, ecc. E poi naturalmente c’è il prezioso lavoro delle Federazioni, delle Società sportive di base, degli Enti di Promozione sportiva, dei Corpi dello Stato e Militari, dei tecnici, delle famiglie e di tutto coloro che dedicano la propria vita e il proprio tempo allo sport, dalla dimensione agonistica a quella amatoriale. Quindi se dovessi dare un voto all’anno paralimpico, da perfezionista darei un 8 con grande tranquillità”, racconta ancora il numero uno del Cip.

Anche a livello personale, il bilancio di Pancalli “non può essere mai negativo, anche perché andando in giro, dopo Parigi, sempre più spesso ricevo, da parte di persone che incontro per strada, strette di mano e ringraziamenti e questo mi gratifica perché dà il senso a quello che facciamo. Il nostro lavoro non è immediatamente visibile. Parigi, unitamente alla consapevolezza di quelle persone che ci fermano per strada, mi fa piacere. Quindi il mio bilancio personale è sicuramente positivo, poi ti rendi conto che si può sempre fare di più, e che il nostro dovere è trasferire alle generazioni che verranno quella responsabilità e consapevolezza di arrivare dove noi non siamo arrivati”.

Il bilancio dell’anno paralimpico e le prospettive future di Luca Pancalli

Con l’avvicinarsi delle elezioni dei vertici Coni e Cip, Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, si trova a fare il punto sui sei mesi trascorsi dall’importante data del 26 giugno. In un’intervista rilasciata ad Italpress, riflette sul futuro e sui progetti che ha in mente, concentrandosi sul mondo dello sport che ha sempre amato e al quale ha dedicato la sua vita.

Ripensando al 2024, Pancalli fa un bilancio positivo del lavoro svolto, evidenziando momenti memorabili come la vittoria nella staffetta 4x100m stile libero mista e la presenza di importanti figure istituzionali alle Cerimonie di Apertura e Chiusura dei Giochi Paralimpici. Sottolinea l’importanza della comunicazione e del coinvolgimento del pubblico, che ha reso l’evento un successo a livello internazionale.

Oltre ai risultati ottenuti durante l’anno, Pancalli sottolinea l’importanza dei progetti di avviamento allo sport per bambini disabili, delle collaborazioni con le Università e di tutto il lavoro svolto con le Federazioni e le Società sportive di base. Il suo bilancio personale risulta positivo, grazie anche ai ringraziamenti e agli incoraggiamenti ricevuti quotidianamente per la strada.

Guardando al futuro, Pancalli auspica una crescita costante del movimento paralimpico italiano, mantenendo sempre viva la consapevolezza della necessità di inclusione e accesso allo sport per tutti. Sottolinea l’importanza dell’educazione motoria nelle scuole e della politica sportiva come strumento di costruzione di un sistema inclusivo e partecipativo. Il suo augurio è che il dialogo e la collaborazione possano portare a concrete azioni volte a migliorare il panorama sportivo del Paese.

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