Papa atteso in Cile, infiamma la protesta: occupata la Nunziatura
Papa atteso in Cile. Almeno tre attentati contro altrettante chiese cattoliche sono stati registrati nella notte in diversi punti di Santiago del Cile, attacchi collegati alla visita di Papa Francesco che è atteso nella capitale cilena il 15 gennaio.
Papa atteso in Cile: occupata la Nunziatura
I manifestanti hanno occupato la nunziatura e lanciato bombe artigianali contro quattro chiese a Santiago del Cile, dove in queste ore, a due giorni dall’arrivo di Papa Francesco, sono scoppiate violente proteste contro la visita del Pontefice.
La Nunziatura apostolica della capitale, che sarà la residenza del Papa nei tre giorni di trasferta dal 15 al 18 gennaio, è stata occupata per mezz’ora (poi liberata dalla polizia) da un gruppo di manifestanti riuniti sotto l’associazione di popolo Andha Chile,capeggiata dall’ex candidata presidenziale Roxana Miranda. Un gesto che segue gli attacchi a quattro parrocchie di diverse zone della città avvenuti questa notte.
Tre attentati in poche ore
Il primo attentato, compiuto con ordigni incendiari, ha preso di mira la parrocchia Santa Isabel de Hungría. Sul posto gli autori hanno lasciato dei pamphlet con slogan antigovernativi, o di appoggio alla causa Mapuche e uno di minaccia al pontefice nel quale si segnala che “le prossime bombe saranno collocate sotto la tua veste”. Il secondo attacco si è verificato intorno alle 3,30 nella cappella Emmanuel e un terzo verso le 4 nella cappellla di Cristo Vencedor. In entrambi i casi sono stati utilizzati ordigni esplosivi che hanno causato danni.
La presidente Michelle Bachelet ha definito come “molto strana” la serie di attacchi alle chiese. La presidente ha detto che la gente ha diritto a manifestare contro la visita del Papa, ma in maniera pacífica.
Papa atteso in Cile: i motivi della rivolta
Dietro alla rivolta del gruppo – organizzazione popolare che raccoglie anche alcuni disoccupati e senzatetto – non ci sono né problemi politici né di fede «ma piuttosto i milioni che si stanno spendendo» per l’accoglienza del Papa, come spiega Roxana Miranda sul suo account Twitter, annunciando l’inizio di una «agenda di lotta». Si parla di circa 10 milioni di pesos spesi per la visita del Papa, il 70% dei quali messi a disposizione dello Stato, il 30% a carico della Chiesa.
Un affronto a detta dei manifestanti, il cui slogan è «I soldi del fisco se li porta via Francisco». «Qui in Cile – si legge sull’account di Andha Chile – ci sono miseria, pedofilia, omicidi e nessuno fa niente, però si spendono milioni per un personaggio religioso».