Papa contro la pedofilia nella Chiesa: “Mai la grazia, se colpevoli”

Papa contro la pedofilia nella Chiesa: “Mai la grazia, se colpevoli”

Il Papa ha lanciato un messaggio alla Chiesa, ed ha espresso il suo “profondo dolore” sul tema della pedofilia. Lo ha fatto di fronte alla Commissione Pontificia per la protezione dei minori: “L’abuso sessuale è un peccato orribile, completamente opposto e in contraddizione con quanto Cristo e la Chiesa ci insegnano”.

Esperienza dolorosa per la Chiesa, nessuna grazia per i colpevoli

“Lo scandalo dell’abuso sessuale è una rovina terribile per tutta l’umanità, che colpisce tanti bambini, giovani e adulti vulnerabili in tutti i paesi e in tutte le società. Per la Chiesa è stata un’esperienza molto dolorosa. Sentiamo vergogna per gli abusi commessi da ministri consacrati, che dovrebbero essere i più degni di fiducia”.

“La Chiesa ha affrontato questi crimini in ritardo e anche un solo abuso basta a condanna senza appello”. Poi aggiunge: “Chi viene condannato per abusi sessuali sui minori può rivolgersi al Papa per avere la grazia” ma “io mai ho firmato una di queste e mai la firmerò”. Il Papa ha ammonito sulla necessità che “tutta la Chiesa prenda coscienza del problema. Ci sono tanti casi che non avanzano, non vanno avanti: questo è vero”.

Linea dura delle Chiesa

La “tolleranza zero” inaugurata da Benedetto XVI e raccolta da Bergoglio contro questi crimini assume nuove sfumature e nuove applicazioni.  Una linea dura che Francesco ha deciso di adottare dopo anni di lacune ed errori delle diocesi e dei Tribunali ecclesiastici nella lotta alla piaga della pedofilia.

«La Chiesa è arrivata tardi», ammette il Pontefice: tardi nell’avere coscienza della gravità del problema, tardi nell’assumersi le proprie responsabilità. «È la realtà: siamo arrivati in ritardo. Forse l’antica pratica di spostare la gente, ha addormentato un po’ le coscienze», dice. E «quando la coscienza arriva tardi, anche i mezzi per risolvere il problema arrivano tardi».

«È una brutta malattia», rimarca il Papa. Brutta e «vecchia», come testimoniano lettere di San Francesco Saverio che rimproverava i monaci buddisti per questo «vizio». Bisogna andare avanti e sradicarla. Punto. La questione è vecchia, ma ci sono «nuove soluzioni». «Andiamo avanti con fiducia», conclude Francesco. E ribadisce la sua gratitudine ai membri della Commissione anti-abusi perché «senza di voi non sarebbe stato possibile fare quello che abbiamo fatto in Curia e che dobbiamo continuare a fare».

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