Parte il 56° Vinitaly a Verona con la presenza di buyer da 140 Paesi
Verona (ItalPress) – “Apriamo questo Vinitaly dopo una notte difficile. Penso che, più che mai in questo momento, sia necessario appellarsi alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni nazionali e internazionali per raggiungere la pace. Ringrazio il governo per il suo impegno. Mi auguro che da questa manifestazione di caratura internazionale possiamo lavorare insieme per regalare ai nostri figli un mondo di pace e amicizia tra i popoli”. Queste sono le parole del presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, durante la cerimonia inaugurale del 56° Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati in corso presso Veronafiere fino a mercoledì 17 aprile.
Dopo aver espresso preoccupazione per l’escalation in corso in Medio Oriente, il presidente Fontana ha sottolineato che “il settore del vino è incredibilmente identitario. Ogni vino ha la sua tradizione e storia, ma è anche un alimento universale”, nonostante le critiche rivolte al comparto. Durante il suo intervento, Fontana ha ringraziato gli operatori nazionali e internazionali presenti in fiera, oltre alle istituzioni che hanno contribuito alla crescita di Vinitaly, rendendolo motivo di orgoglio non solo per i veronesi, ma per tutti gli italiani.
Con oltre 4.000 cantine provenienti da tutta Italia e da 30 nazioni, Vinitaly rimane il marchio fieristico che meglio rappresenta la varietà del made in Italy enologico nel mondo. Questo risultato è confermato dalle aspettative di questa 56^ edizione, pronta a replicare il successo dell’anno precedente con oltre 30.000 operatori esteri provenienti da 140 Paesi presenti in fiera: un terzo del totale.
Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha dichiarato che “Vinitaly non è solo un alleato fondamentale per le aziende del settore, ma contribuisce anche al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche. Quest’anno ci sono 1.200 top buyer provenienti da 65 nazioni pronti a scoprire e avviare trattative con le imprese espositrici. Questo rappresenta un aumento del 20% rispetto al 2023, ottenuto grazie a una potente campagna di incoming, realizzata anche con il supporto di Ice, che per la prima volta ha coinvolto tutti gli attori istituzionali della promozione. Una diplomazia del business per far crescere il settore e le imprese”.
A partire da oggi e fino al 17 aprile, in contemporanea a Vinitaly, si terrà anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show, il 25° Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e Xcellent Beers, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali. Con queste manifestazioni, il contingente espositivo nel quartiere è sold out e sale a 4.300 stand.
Durante la cerimonia di apertura sono intervenuti: Barbara Bissoli, vicesindaco del Comune di Verona; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; Luca Zaia, presidente della Regione Veneto; Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy; Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura; Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia; e Maurizio Danese, ad di Veronafiere.
Durante l’evento sono stati assegnati i riconoscimenti “Premio Vinitaly International Italia”, “Premio Vinitaly International Estero” e i nuovi “Vinitaly Wine Critics Award” e “Premio Vinitaly 100 anni”.
Barbara Bissoli, vicesindaco del Comune di Verona, ha sottolineato che “Vinitaly e Veronafiere portano Verona, il Veneto e l’Italia nel mondo. Questa è una esposizione universale di un prodotto straordinario che fa parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni, ma è anche un motore della nostra economia. Vinitaly ha costruito ponti per il mondo, dall’Asia agli Stati Uniti, fino all’America Meridionale. Un saluto speciale va all’Associazione Nazionale delle Donne del Vino che, con impegno, grande competenza e creatività, si occupa di questo settore tradizionalmente maschile dal 1988”.
Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona, ha evidenziato che “è preoccupante che un Paese europeo stia considerando etichette sulle bevande alcoliche e sui vini, indicandoli come ‘prodotto particolarmente pericoloso’. Questo Paese conta 39 denominazioni di origine controllata, tante quante Verona. Un paese europeo che intende fare ciò dovrebbe avere almeno una cultura del vino. Noi ce l’abbiamo e stiamo diffondendola anche ai giovani”.
Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha illustrato gli impegni del governo per affrontare la crisi internazionale, a partire dal G7 convocato dalla premier Giorgia Meloni. Tajani ha sottolineato che “tutti gli imprenditori del settore vinicolo devono sapere che non sono soli. C’è un governo che li sostiene e lavora per abbattere le barriere doganali e contrastare la concorrenza sleale. Auspico che anche a Bruxelles si verifichino cambiamenti: difendiamo la dieta mediterranea e abbiamo chiaramente affermato che è assurdo definire il vino un prodotto cancerogeno. È una falsità dal punto di vista scientifico. L’attacco al vino e alla dieta mediterranea deve essere respinto”.
Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ha spiegato che “il vino italiano vale quasi 8 miliardi di euro in esportazione e i consumatori sul mercato interno lo scelgono per la qualità e la sicurezza che offre. È importante bere con moderazione, preferendo la qualità al prezzo giusto per remunerare tutta la filiera, dagli agricoltori agli enologi, ai trasformatori e ai distributori, per garantire equilibrio e creare ricchezza nel Paese”.
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha sottolineato che “il Veneto è la prima regione per la produzione di vino e esporta circa il 36% della produzione nazionale. Questo rappresenta una grande opportunità anche dal punto di vista turistico, grazie alle 72 milioni di presenze che generano circa 18 miliardi di euro. Questo successo è merito dei viticoltori che coltivano circa 100.000 ettari di vigneti in Veneto. Dobbiamo cambiare la narrazione negativa nei confronti dei giovani, che portano innovazione e sostenibilità in agricoltura”.
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha affermato che “Vinitaly è la migliore anticipazione per la Giornata del Made in Italy che si celebra domani in tutta Italia con oltre 300 eventi. Questa manifestazione non è solo un padiglione espositivo, ma un assaggio del territorio dove i buyer possono immergersi nella cultura enologica. Quello che è accaduto negli ultimi 20 anni con le indicazioni geografiche, che hanno enfatizzato la qualità dei prodotti enogastronomici italiani, si ripeterà nei prossimi anni con le indicazioni geografiche per i prodotti industriali e i manufatti”.
Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha evidenziato che “l’unione tra arte e vino continua a prosperare. Le opere in mostra a Vinitaly dimostrano che l’eccellenza italiana è il frutto di una lunga tradizione storica e artigianale che si rinnova costantemente. Stiamo lavorando con il ministro Lollobrigida affinché l’Unesco riconosca anche la cucina italiana come patrimonio immateriale, riteniamo che sia un atto doveroso. L’Italia è una superpotenza culturale grazie alla sua civiltà unica”.
Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia, ha dichiarato che “il settore del vino è in fase di grandi sfide. Nonostante la buona performance dei prodotti italiani nei principali mercati come Germania e Regno Unito, e negli emergenti paesi balcanici, la contrazione dei mercati americani e asiatici è un segnale da tenere in considerazione. Tuttavia, istituti autorevoli prevedono una ripresa nella seconda metà del 2024 e nel 2025. L’attività del governo attribuisce sempre maggior importanza al Made in Italy, potenziando e agevolando il lavoro dell’istituto del commercio estero”.
-Foto ufficio stampa Veronafiere – (ItalPress)