Partite Iva, chiusura automatica e più economica
Sono tanti i contribuenti che sottovalutano l’importanza della chiusura della partita IVA. Iniziano un’attività che poi si dimostra fallimentare e poi lasciano la partita IVA inattiva (tecnicamente si dice “dormiente“). Dal 2017 le disposizioni in materia cambieranno. Il pacchetto semplificazioni prevede la chiusura d’ufficio delle partite IVA inattive da almeno tre anni senza applicazione di sanzione, elimina le sanzioni previste per l’omessa dichiarazione di cessazione di attività a fini Iva, togliendo questa fattispecie da quelle soggette a sanzione ai sensi del citato articolo 5 del Dlgs 471/1997. Questo significa che il contribuente, non dovrà pagare la sanzione di 500 euro, o la riduzione a 167 euro per i pagamenti pervenuti entro 30 giorni dalla notifica.
Secondo la nuova procedura quindi, se l’Agenzia delle Entrate riscontra che nelle ultime tre annualità i titolari di partita Iva non abbiano esercitato attività d’impresa, impone la chiusura d’ufficio. C’è da dire che rarissimamente è stata richiesta la sanzione per le partite Iva dormienti, anche se in alcuni casi la burocrazia appare scevra di buon senso, in concreto i funzionari dell’agenzia delle entrate hanno sempre valutato nel giusto modo la non comunicazione della chiusura delle Partite Iva da parte di contribuenti che nella maggior parte dei casi hanno commesso errori del tutto ininfluenti dal punto di vista fiscale.