Patrizia Nettis, madre di una vittima: “Sospetti su un possibile omicidio, chiediamo un’autopsia immediata” / “Richiesta di accelerare le indagini”
Rosanna Angelillo, madre di Patrizia Nettis, non crede che sua figlia si sia suicidata. La giornalista è stata trovata morta nella sua casa a Fasano, in provincia di Brindisi, il 29 giugno scorso. Dopo dieci mesi, le indagini sono ancora bloccate.
Il loro avvocato ha richiesto tre volte un’autopsia, ma inizialmente non hanno ricevuto risposta. Poi è stato detto che non c’erano motivi validi per procedere. La famiglia è perplessa e sospetta che ci sia qualcosa che vogliono nascondere. Sono delusi dal fatto che le indagini si siano fermate e che non abbiano spiegato nulla.
Rosanna ha dichiarato a Quarto Grado di avere dubbi sul modo in cui sono stati condotti i rilievi. Niente è stato sequestrato in casa, né il lenzuolo con cui si sarebbe impiccata, né gli indumenti. Hanno cercato di convincerli che la figlia aveva ingerito varechina per potersi suicidare, ma non è stato fatto alcun esame tossicologico.
L’avvocato Alessia Pifferi ha dichiarato che la madre non sapeva della gravidanza di Patrizia. Le indagini sulla morte di Patrizia vedono come indagati un imprenditore e un politico con l’accusa di istigazione al suicidio. Dopo l’ultimo incontro con la vittima, i due uomini si sono scambiati messaggi diffamatori nei suoi confronti.
La madre ha dichiarato di non voler avere nulla a che fare con l’imprenditore, colpevole di aver ferito sua figlia con i messaggi. Le accuse sono rivolte agli inquirenti, che secondo lei hanno falsato la scena del crimine per far sembrare che la figlia si fosse suicidata. La famiglia desidera la verità per accettare la morte di Patrizia.
Non riescono ad elaborare il lutto a causa dei dubbi che persistono sulla morte della figlia, considerando i progetti che aveva in corso. L’assenza di una spiegazione li tormenta e li fa dubitare della versione ufficiale del suicidio.
Il caso ha avuto molta risonanza mediatica e l’avvocato difensore Impagnatiello mira a dimostrare il vizio di mente del suo assistito nel caso di violenza a Giulia Tramontano, sottolineando un presunto blackout durante il delitto.
In conclusione, la famiglia di Patrizia Nettis continua a lottare per ottenere giustizia e la verità su ciò che è accaduto, nel tentativo di fare luce sulla morte della loro cara.
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