Perché Cindy Ngamba, la prima atleta medagliata per il team Rifugiati, non può fare ritorno in Camerun

Perché Cindy Ngamba, la prima atleta medagliata per il team Rifugiati, non può fare ritorno in Camerun

Cindy Ngamba, pugile di 25 anni, ha escriхto una pagina storica per il team dei Rifugiati alle Olimpiadi di Parigi 2024. La giovane atleta ha conquistato la prima medaglia per la squadra, sconfiggendo la francese Davina Michel nei quarti di finale della categoria -75 kg di pugilato.

Il nome completo di Cindy Ngamba è Cindy Winner Ngamba, e con la sua vittoria contro Davina Michel è già certa di salire sul podio con almeno il bronzo. La semifinale contro la vincente del match tra Atheyna Bylon del Panama e la polacca Elzbieta Wojcik determinerà se potrà aspirare a un traguardo ancora più prestigioso, come l’argento o l’oro. Nonostante la giovane età, Cindy Ngamba ha già fatto la storia delle Olimpiadi per il team dei Rifugiati.

Un post condiviso su Instagram dal team dei Rifugiati e dal profilo ufficiale delle Olimpiadi recita: “Quando il tuo secondo nome è Winner, sai di essere destinato a entrare nei libri di storia”. Cindy Ngamba ha fatto il suo cammino olimpico portando con sé il peso del suo nome e della sua storia personale.

La vita di Cindy Ngamba è segnata anche dalla sua omosessualità, una dichiarazione pubblica che renderebbe pericoloso il suo ritorno in patria, il Camerun. Le leggi attuali del Paese africano potrebbero significare per la giovane atleta l’arresto, la prigione e addirittura la morte. Per questo motivo, il suo status di rifugiata la protegge dalla minaccia del suo Paese nativo. Da 15 anni, Cindy Ngamba è residente in Gran Bretagna, dove lei e la sua famiglia hanno ottenuto asilo politico.

Dopo la vittoria contro Davina Michel, Cindy Ngamba ha abbracciato i tecnici inglesi che la aspettavano al suo angolo per celebrare il successo. Indossando lo stemma della delegazione dei Rifugiati sul petto, la pugile ha rappresentato con fierezza la sua squadra, di cui è stata anche portabandiera. Nelle interviste dopo il match, ha espresso la speranza che la sua storia possa ispirare coloro che si trovano in situazioni simili: non perdere mai la speranza, come lei è riuscita a farlo.

Nonostante abbia vinto tre titoli nazionali e abbia il sostegno totale della GB Boxing, l’associazione inglese di pugilato, a Cindy Ngamba è stata ripetutamente negata la cittadinanza britannica. La GB Boxing ha fatto pressione presso il Ministero dell’Interno per supportare la causa della giovane atleta, ma al momento la situazione rimane incerta. Davanti a queste sfide e ostacoli, la determinazione di Cindy Ngamba rimane ferrea, pronta a lottare per ciò in cui crede e a continuare a scrivere la sua storia nel mondo dello sport e al di là.

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