Perché le neomamme e le donne incinte sono particolarmente vulnerabili alla violenza di genere e al femminicidio
L’articolo “The Killings of Young Mothers” pubblicato sul New York Times rivela un aumento del 20% del rischio di femminicidio per le donne incinte e nel post partum negli Stati Uniti. Le neomadri sotto i 25 anni sono particolarmente a rischio, con le donne non bianche e afrodiscendenti le più colpite. I femminicidi, spesso perpetrati da partner o ex partner, sono legati alla gravidanza e alla genitorialità. La coercizione riproduttiva è un fenomeno diffuso, con implicazioni psico-fisiche devastanti per le donne. La prevenzione della violenza di genere correlata alla gravidanza richiede interventi come lo screening durante le visite ostetriche.
Il dramma dei femminicidi delle donne incinte
Il 9 dicembre 2024 sul New York Times è stato pubblicato un articolo che affronta il tema dei femminicidi delle donne incinte, evidenziando un aumento significativo del rischio di morte per le madri più giovani. In particolare, le donne sotto i 25 anni che rimangono incinte sono esposte a probabilità di omicidio più del doppio rispetto alla media, come nel caso di Markitha Sinegal, giovane madre uccisa dal suo compagno a soli 20 anni a New Orleans. La dipendenza economica ed emotiva, spesso legata alle relazioni tossiche, rende difficile per molte donne uscire da contesti violenti.
Un’analisi condotta sui femminicidi delle neomadri in Louisiana ha rivelato che il femminicidio è la seconda causa di morte per le donne incinte e le neomamme, evidenziando un problema di salute pubblica grave. I fattori scatenanti possono includere la volontà di nascondere la gravidanza, l’impossibilità di accedere all’aborto o la recrudescenza della violenza domestica. Le donne afrodiscendenti e non bianche sono particolarmente colpite da questa tragedia.
La coercizione riproduttiva è un fenomeno culturale radicato che può spingere i partner a esercitare violenza psicologica, verbale ed economica sulle donne incinte. Questo assetto patriarcale può portare a conseguenze devastanti per la salute psicofisica delle vittime. Inoltre, la coercizione riproduttiva può manifestarsi in obblighi religiosi o pressioni per intraprendere procedure di fecondazione assistita contro la volontà della donna.
Per contrastare la violenza di genere legata alla gravidanza, è fondamentale garantire il diritto all’aborto e all’accesso alla contraccezione. Inoltre, condurre screening attenti e informati durante le visite ostetriche di routine può aiutare a prevenire la violenza del partner intimo. È essenziale sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una genitorialità consapevole per tutelare la salute delle donne e dei minori.
La tragica realtà dei femminicidi collegati alla gravidanza
La triste realtà dei femminicidi collegati alla gravidanza è evidente nei dati allarmanti che mostrano un aumento del rischio di morte per le donne incinte e neomamme, particolarmente per le madri più giovani. Questo problema è particolarmente diffuso tra le donne afrodiscendenti e non bianche negli Stati Uniti, dove il femminicidio è la seconda causa di morte per le donne in gravidanza o nel post partum.
Le cause di questi femminicidi sono spesso legate ad una combinazione di dipendenza economica ed emotiva, che può essere accentuata dalla gravidanza e dalla nascita di un figlio. Questi tragici eventi possono anche emergere da situazioni di violenza domestica preesistenti, dove il potere e il controllo dell’abusante diventano più evidenti durante la gravidanza e nei primi mesi dopo il parto.
La coercizione riproduttiva è un’altra forma subdola di violenza che colpisce le donne, obbligandole ad avere figli contro la propria volontà. Questo problema è spesso ignorato, non solo dai media ma anche a livello scientifico e medico, e può portare a gravi conseguenze psicofisiche per le vittime. Vittime che spesso subiscono pressioni da parte dei partner, della famiglia o della comunità.
Per prevenire la violenza di genere correlata alla gravidanza, è fondamentale garantire il diritto all’aborto e alla contraccezione, insieme alla promozione di una genitorialità consapevole. Inoltre, condurre screening informati durante le visite ostetriche di routine può contribuire a identificare e prevenire la violenza del partner intimo, proteggendo la salute e la sicurezza delle donne e dei minori coinvolti.
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