Perquisito davanti ai genitori, si suicida per 10 grammi di hashish
La guardia di finanza lo trova con 10 grammi di hashish in tasca e gli perquisiscono casa, lui si butta dal balcone davanti i genitori. È successo nel genovese. Il giovane non ha retto psicologicamente ed ha scelto la via del suicidio. Si tratta di uno studente di sedici anni. In mattinata, durante un controllo di routine davanti scuola, gli era stato trovato un piccolo quantitativo di droga nei pantaloni e con sguardo colpevole aveva riferito agli agenti di averne altra a casa.
Gli agenti si sono recati nella sua abitazione. Il giovane ha indicato alle forze dell’ordine quale fosse il nascondiglio del resto dell’hashish in suo possesso. Poi si alza dal divano, esce in balcone e salta giù dal terzo piano. Non c’è stato nulla da fare, il ragazzo è morto ancor prima che l’elisoccorso si alzasse in volo. I genitori ed i finanzieri sono sotto choc. I vicini raccontano del giovane come un “bravissimo ragazzo”.
Frequentava il liceo scientifico sportivo Giannelli di Chiavari. Il comandante del gruppo provinciale di Genova della guardia di finanza non riesce a crederci, spiegando come il fatto non avrebbe avuto nessun rilievo penale. I genitori del ragazzo non sapevano che il figlio facesse uso di hashish, così, durante i controlli era cominciata la classica ramanzina al figlio. Il ragazzo, evidentemente, non ha retto e, preoccupato dalla reazione dei genitori, ha compiuto l’estremo gesto.
Maria Rita Parsi, psicoterapeuta dell’adolescenza, spiega: “Probabilmente la perquisizione davanti ai genitori lo ha destabilizzato. Si è sentito sotto tiro e quindi ha compiuto un’azione di “autoeliminazione”. Come se l’evento fosse stato più grande della capacita di contenerlo”.