Pitture rupestri più antiche del mondo in Spagna: datate 115.000 anni

Pitture rupestri più antiche del mondo in Spagna: datate 115.000 anni

Pitture rupestri più antiche del mondo. Sono state scoperte in Spagna le pitture rupestri più antiche del mondo e secondo gli archeologi  risalirebbero ai Neanderthal, pitture decorate almeno 64.000 anni fa, ossia 20.000 anni prima dell’homo Sapiens. Dipinti e conchiglie indicano che questi cugini dell’uomo avevano un’arte e una sviluppata capacità simbolica.  Tra i reperti sono state ritrovate infatti anche le conchiglie usate per mescolare i colori, che risalirebbero a 115.000 anni fa.

Si tratta di dipinti rinvenuti nelle grotte spagnole La Pasiega, Maltravieso e Ardales, colorati in nero e ocra e raffigurano gruppi di animali, punti e segni geometrici e impronte delle mano.

Pitture rupestri più antiche del mondo: una scoperta che cambia la “storia umana”

Una scoperta che «riscrive il nostro punto di vista sulla preistoria antica, perché indicano che l’uomo è diventato “umano” prima di quanto immaginavamo» ha detto all’Ansa il geoarcheologo Diego Angelucci dell’Università di Trento, fra gli autori della ricerca pubblicata su Science Advances.

Nella grotta sono stati rinvenuti  291 disegni di animali, 134 tratti completi e 25 serie di punti isolati. La grotta di Maltravieso, situata nel parco con lo stesso nome, nella città di Cáceres è considerata un rifugio di cacciatori nonchè centro simbolico delle comunità del paleolitico superiore. La Cueva de Ardales è stata invece scoperta del 1821 in seguito ad un terremoto che ne rivelò l’entrata, rimasta sigillata da millenni.

 

La tecnica di datazione radiometrica Uranio-Torio ha permesso di stabilire che alcuni oggetti artistici, con uso di pigmenti, trovati in una grotta in Spagna sono da fare risalire ai Neanderthal, in grado quindi di produrre oggetti dal valore simbolico. Si tratta conchiglie perforate e di sostanze coloranti. Già nel 2010 un articolo scientifico aveva evidenziato queste presenze, che finora non erano state datate in modo preciso.

Il progetto, iniziato nel 2006, ha incluso lo scavo di nuovi siti paleolitici (Finca Doña Martina e Abrigo de la Boja) e il riesame di siti già noti (Cueva Antón e Cueva de los Aviones). Le datazioni disponibili nel 2010 fornivano solo un’età minima generica di oltre 45.000 anni. Le incertezze derivavano dal fatto che la tecnica utilizzata, quella del Radiocarbonio, permette di datare campioni fino a un’età di 40-50.000 anni fa, ma che per periodi così antichi fornisce spesso solo età minime.

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