Più di 300 incursioni aeree israeliane in territorio siriano
Le forze israeliane hanno condotto 310 raid in Siria per distruggere depositi dell’esercito siriano, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. L’IDF ha sfruttato il ritiro delle forze del regime di Bashar al-Assad per penetrare nel Governatorato di Quneitra nel sud della Siria. Anche se i media legati a Hezbollah affermano che le truppe israeliane hanno oltrepassato la zona cuscinetto, l’IDF ha dichiarato di operare solo all’interno di essa. Israele giustifica i suoi movimenti come necessari per la sicurezza, nonostante violino l’accordo di disimpegno del 1974 con la Siria.
Raid israeliani in Siria: 310 attacchi contro le forze armate siriane
In Siria, la situazione rimane tesa a causa dei continui raid condotti dall’aeronautica israeliana contro i depositi dell’esercito siriano. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono stati documentati ben 310 attacchi che hanno colpito varie zone del paese. I raid israeliani hanno come principale obiettivo le risorse dell’esercito siriano, mirando a indebolirne le capacità militari.
Le tensioni sono ancora più palpabili con le segnalazioni che parlano di carri armati israeliani che avrebbero oltrepassato il confine della zona cuscinetto siriana. Secondo i media legati al gruppo Hezbollah libanese, i carri armati israeliani si sarebbero spinti fino alla città abbandonata di Qunaitra prima di fermarsi nei pressi di Qatana, a soli 21 chilometri dalla capitale Damasco. Nonostante l’IDF abbia dichiarato di operare solo all’interno della zona cuscinetto, si registrano incursioni anche in villaggi alle periferie di Damasco.
L’esercito israeliano ha sfruttato il ritiro delle forze del regime siriano per avanzare in territorio siriano, controllando la vetta del Monte Hermon e diverse città nel Governatorato di Quneitra. Questo ha sollevato polemiche poiché l’area smilitarizzata è gestita secondo un accordo del 1974 tra Siria e Israele, che vieta incursioni. Tuttavia, Israele giustifica tali movimenti con la necessità di garantire la propria sicurezza.
La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi in Siria, cercando di garantire la stabilità della regione e prevenire escalation pericolose. Mentre i cittadini siriani continuano a sopportare le conseguenze di anni di conflitto, la situazione geopolitica si fa sempre più intricata con l’intervento di potenze straniere.
Israele continua i raid in Siria per distruggere i depositi dell’esercito siriano
Israele ha condotto oltre 310 raid aerei in Siria dallo scorso weekend, mirando a distruggere i depositi dell’esercito siriano in vari governatorati. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, ha documentato questa intensa attività che ha colpito le risorse militari del regime di Bashar al-Assad. I raid israeliani si sono concentrati principalmente nei depositi dell’esercito, che sono stati riscontrati vuoti dopo gli attacchi. I media legati al gruppo Hezbollah libanese sostengono che i carri armati israeliani abbiano oltrepassato i confini della zona cuscinetto siriana, avanzando in profondità nel territorio.
Secondo report non confermati, i carri armati israeliani sarebbero giunti fino alla città di Qatana, a soli 21 chilometri da Damasco, dopo aver superato la zona cuscinetto di Qunaitra. Le truppe israeliane si sono anche spinte nei villaggi periferici della capitale siriana. Nonostante ciò, l’IDF ha dichiarato di operare solamente all’interno della zona cuscinetto, senza oltrepassare ulteriormente. Il motivo principale di queste incursioni è riconducibile alla necessità di garantire la sicurezza di Israele, sfruttando il ritiro delle forze lealiste di Assad dalle posizioni militari strategiche.
Le mappe mostrano il controllo israeliano su numerosi territori nel Governatorato di Quneitra, con l’esercito israeliano che si è impadronito della vetta del Monte Hermon e di diversi villaggi circostanti. Tuttavia, questo protrarsi di raid aerei in territorio siriano potrebbe violare l’accordo di disimpegno del 1974 tra Siria ed Israele, sebbene Israele continui a giustificare le sue azioni a fini di sicurezza nazionale.
Non perderti tutte le notizie dal mondo su Blog.it