“Pompei per tutti”, inaugurazione percorso accessibile per persone con disabilità

Si è tenuta questa mattina a Pompei la presentazione ufficiale, da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Pompei, di un percorso accessibile denominato Pompei per Tutti. Si tratta di un percorso di visita facilitato, di circa 3 km, che attraversa l’area centrale dell’antica Pompei che consente anche a persone con disabilità motorie la possibilità di visitare l’area archeologica utilizzando un itinerario turistico che si sviluppa dall’ingresso di piazza Anfiteatro fino al tempio di Venere. In questo modo anche le persone che utilizzano una sedia a rotelle avranno la possibilità di visitare le principali Domus e i monumenti più importanti.

Sono stato contattato nei giorni scorsi dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici in qualità di blogger e attivista sulla disabilità per partecipare a questa importante iniziativa. In un primo momento mi era stata chiesta la disponibilità di essere presente in loco per portare la mia testimonianza e lanciare da lì, da quel luogo così importante, il mio messaggio. Purtroppo non è andata così per motivi legati alla logistica e alla tempistica ma comunque mi è stato chiesto di produrre un video che sarebbe stato fatto vedere durante la presentazione alla presenza delle autorità visto anche la presenza del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

Ero in ottima compagnia perché degli attivisti coinvolti che hanno inviato il proprio messaggio c’erano tra gli altri  Max Ulivieri e Iacopo Melio.

Il mio videomessaggio

“Quello della Soprintendenza di Pompei è stato un compito impegnativo ma anche complesso e delicato date le esigenze di tutela del patrimonio archeologico. D’altronde un bene artistico è realmente fruibile solo se è davvero patrimonio di tutti”

È davvero un grande esempio questo di Pompei di come cultura e disabilità non sono due mondi separati ma anzi come invece siano indissolubilmente interconnessi . Anche luoghi storici che sembrano o sono considerati inaccessibili e non fruibili per loro natura possono essere invece messi a disposizione di tutti utilizzando competenze e tecnologie che riescono a coniugare l’esigenza della conservazione del Bene con il diritto di tutte le persone alla piena fruizione a prescindere dalla loro condizione fisica.

Mi auguro che anche altri Enti e Amministrazioni si adoperino per estendere a sempre più luoghi culturali quello che può essere considerato il Modello Pompei.