Portiere condannato per omicidio dell’amante: ingaggiato torna in campo

Portiere condannato per omicidio dell’amante: ingaggiato torna in campo

È stato dichiarato colpevole e condannato in primo grado a 22 anni e 3 mesi, come mandante del sequestro e dell’omicidio dell’amante: si tratta di Bruno Fernandes de Souza, un portiere brasiliano.

Adesso, il club Boa Esporte, della serie B brasiliana, lo ha messo sotto contratto per due anni dal momento che è stata rilasciato dopo sei anni di carcere in attesa del processo d’Appello.

L’ingaggio del portiere ha scandalizzato il Brasile, dove, secondo i dati ufficiali, si consuma uno stupro ogni 11 minuti, per il profondo disprezzo dimostrato nei confronti della donna uccisa.

Immediate le proteste in tutto il Paese, di gruppi femministi e non solo. Cinque degli sponsor del club hanno tolto il loro sostegno alla squadra dopo la decisione di Moraes.

Il presidente del Boa Esporte però non è tornato sui suoi passi e, anche se non ha chiarito come intende portare avanti il club, ha ribadito che non si pente della propria scelta.

L’omicidio

Il delitto della modella Eliza Samudio aveva sconvolto il Brasile per la sua efferatezza. Secondo uno dei complici, un cugino di Bruno ucciso due anni dopo a colpi di pistola da due killer, l’ex amante del giocatore era stata rapita, strangolata, fatta a pezzi e gettata in pasto ai rottweiler, per far sparire ogni traccia.

Sembra che Eliza fosse rimasta incinta del portiere, e nonostante le minacce da parte del calciatore, ha deciso di far nascere il figlio Bruninho. Per questo motivo lui avrebbe commissionato il sequestro e l’omicidio dell’amante, avvenuto quattro mesi dopo il parto. Il bambino, la cui paternità è stata confermata dal test del Dna, sta bene e vive con i genitori di Eliza.

Al macabro delitto avrebbero partecipato anche la moglie, un’ex amante del giocatore e un ex poliziotto. Il corpo di Eliza non è mai stato trovato, mettendo a dura prova la giustizia brasiliana.

 

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