Portogallo scarcera killer del catamarano e lui fa perdere le tracce
Filippo De Cristofaro è stato liberato in Portogallo, nonostante le richieste di estradizione da parte dell’Italia: il killer del catamarano è riuscito a far perdere le sue tracce.
De Cristofaro era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della skipper Annarita Curina, 33 anni, uccisa il 10 giugno 1998 a colpi di machete dall’uomo che voleva rubarle il catamarano per raggiungere la Polinesia.
Arrestato in Tunisia dopo 40 giorni di fuga fra i porti del Mediterraneo assieme alla fidanzatina olandese Diane Beyer, che allora aveva 17 anni e che lo aveva aiutato nell’omicidio e a far sparire il cadavere (fu condannata a 6 anni), De Cristofaro era stato estradato e rinchiuso in carcere in Italia. Abile anche a ingannare, era riuscito ad evadere due volte. La prima, nel 2007 dal carcare di Opera, ma era stato arrestato un mese dopo ad Utrecht (Olanda), la seconda mentre era in permesso dal penitenziario di Porto Azzurro all’Isola d’Elba.
Risulta scomparso dall’ottobre scorso perché l’Autorità giudiziaria portoghese non ha concesso l’estradizione e, di conseguenza, l’uomo è stato scarcerato e si è reso irreperibile. De Cristofaro era stato arrestato per possesso di documenti falsi in Portogallo ma aveva esaurito il suo termine di custodia cautelare ed era stato pertanto scarcerato.
Dal Portogallo non è mai arrivata una risposta a proposito della richiesta di estradizione. Ora della vicenda si sta interessando anche il Ministero della Giustizia italiano.
“La responsabilità è delle autorità portoghesi, si parla tanto della giustizia italiana ma se l’avessimo fatta noi una cosa del genere ci avrebbero massacrato. Con tutta la fatica che abbiamo fatto per prenderlo, ora chi lo dice ai familiari della vittima?”. Così l’ex pm milanese Ferdinando Pomarici, in pensione dopo aver guidato anche il dipartimento esecuzione pena, ha commentato in Tribunale il caso di Filippo De Cristofaro.
In Portogallo, dove era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Ancona nel maggio scorso mentre prendeva un treno a Lisbona, è stato scarcerato dalle autorità locali per decorrenza dei termini massimi della custodia cautelare in carcere ed è attualmente irreperibile. Sulla vicenda il Ministero della Giustizia ha chiesto chiarimenti a Lisbona.
C’erano voluti due anni di indagini, pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed informatiche in tutta Europa per scovarlo e poi arrestalo in Portogallo nel 2016.