Potenziale ulteriore rinvio del programma di ingresso-uscita dell’Ue
Il lancio dell’Ees, Sistema di ingressi/uscite dell’Ue post-Brexit, è stato rimandato di due anni, con l’entrata in vigore prevista per novembre. Tuttavia, la Johannson ha dichiarato che potrebbe subire ulteriori slittamenti dato che molti Paesi non sono ancora pronti per implementarlo. Il sistema richiederà l’identificazione biometrica dei viaggiatori provenienti dal Regno Unito e Paesi non Schengen. Il Regno Unito ha anche riscontrato problemi di comunicazione sul sistema. Tuttavia, la maggior parte degli adulti sopra i 45 anni non è a conoscenza delle nuove regole d’ingresso, potenzialmente influenzando le decisioni di viaggio.
Il ritardo del lancio dell’Ees dell’Ue
Il lancio dell’Ees dell’Unione Europea era originariamente previsto per il 2022, ma a causa di numerosi contrattempi è stato rinviato di due anni. Con la nuova data prevista per il 10 novembre, ci sono ancora incertezze riguardo alla sua effettiva implementazione, con alcuni Paesi europei che chiedono più tempo per prepararsi.
La commissaria europea Ylva Johansson sembrava ottimista ad agosto riguardo alla pronta entrata in vigore dei controlli alle frontiere, ma negli ultimi giorni sono emerse preoccupazioni riguardo alla preparazione dei Paesi membri e alle sfide legate all’infrastruttura informatica. La discussione sul futuro del sistema Ees è prevista durante una riunione dei ministri dell’Ue in Lussemburgo.
Anche nel Regno Unito si registrano ritardi e incertezze riguardo al sistema Entry/Exit, con problemi segnalati nei principali hub di viaggio come il porto di Dover. Nonostante gli sforzi per garantire una transizione fluida, vi sono preoccupazioni riguardo alla capacità del sistema di gestire adeguatamente il flusso di viaggiatori.
In questo contesto di incertezza, una nuova ricerca ha evidenziato la scarsa consapevolezza tra i cittadini britannici riguardo alle nuove regole d’ingresso, con possibili ripercussioni sulle decisioni di viaggio. È importante che i viaggiatori si informino sulle possibili interruzioni e pianifichino di conseguenza, considerando le potenziali modifiche alle procedure di ingresso e uscita dall’Area Schengen.
Il ritardo del sistema Ees dell’Ue: cosa si sta verificando?
Il lancio dell’Ees dell’Ue, previsto inizialmente per il 2022, ha subito numerosi contrattempi che lo hanno fatto slittare di due anni. Mentre la data del 10 novembre per l’entrata in vigore del Sistema di ingressi/uscite dell’Ue post-Brexit si avvicina, nuovi ritardi sembrano essere all’orizzonte.
La commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, aveva confermato in passato che i controlli alle frontiere sarebbero finalmente entrati in vigore, ma diversi Paesi europei hanno segnalato di non essere ancora pronti, chiedendo più tempo. Si paventa un possibile slittamento della data di lancio, con dubbi sempre più consistenti riguardo alla fattibilità delle scadenze previste.
I ritardi non riguardano solo l’Ue, ma anche il Regno Unito, dove la mancanza di consapevolezza tra la popolazione riguardo all’Ees potrebbe causare inconvenienti ai viaggiatori. Tuttavia, nonostante le incertezze, il governo britannico si dichiara fiducioso nel supportare i porti e i vettori per garantire una transizione più agevole possibile.
L’introduzione del sistema Ees, con la registrazione e il monitoraggio dei viaggiatori provenienti dal Regno Unito e da altri Paesi non Ue, potrebbe avere un impatto significativo sui viaggiatori e sul turismo nel breve termine, ma la pianificazione e la collaborazione sono cruciali per minimizzare i disagi potenziali.
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