Povertà energetica: milioni di europei vulnerabili al caldo estremo
Molte abitazioni in Europa presentano una sfida particolare durante i mesi estivi: il mantenimento della frescura all’interno degli ambienti. Questo problema è spesso attribuibile alla progettazione delle case italiane, che non tiene conto delle esigenze di comfort termico.
Le case europee tradizionali sono spesso caratterizzate da spessi muri di pietra o mattoni, che agiscono come isolanti termici naturali. Tuttavia, negli ultimi decenni, con l’avvento delle moderne tecniche di costruzione e l’uso di materiali più leggeri, molte abitazioni sono diventate più vulnerabili alle temperature esterne.
Uno dei problemi principali riscontrati in molte case italiane è la mancanza di adeguata ventilazione. I locali sono spesso stretti e privi di finestre sufficientemente grandi per favorire il passaggio dell’aria fresca. Questo porta all’accumulo di calore all’interno degli ambienti, rendendo l’abitazione estremamente calda e poco confortevole durante i mesi estivi.
Inoltre, molte case italiane sono dotate di tetti piani o mansardati, che assorbono e trattengono il calore molto più facilmente rispetto ai tetti inclinati. Questo fenomeno contribuisce ulteriormente al surriscaldamento degli interni, costringendo gli abitanti a ricorrere a sistemi di condizionamento costosi ed energivori.
Un’altra problematica comune è l’assenza di adeguati sistemi di schermatura solare. Molte abitazioni non sono dotate di tende o persiane efficaci che possano proteggere le finestre dai raggi diretti del sole, causando un ulteriore aumento della temperatura all’interno degli ambienti.
Le abitazioni italiane tendono anche ad essere caratterizzate da materiali di costruzione che tratten…