Preparazione delle nuove armi anti-pandemie per il 2025 contro migliaia di virus e super batteri

Preparazione delle nuove armi anti-pandemie per il 2025 contro migliaia di virus e super batteri

La ricerca sta monitorando un’ampia gamma di minacce alla salute globale, dai virus influenzali ai batteri resistenti ai farmaci. Entro il 2025, nasceranno centri di ricerca specializzati in Italia e in Europa per affrontare tali sfide. Il Centro nazionale anti-pandemico (Cnap) italiano e la piattaforma di ricerca Prp@Ceric saranno cruciali per migliorare la risposta alle emergenze sanitarie globali. La collaborazione tra centri di ricerca europei mira a contrastare le minacce sanitarie a livello internazionale. Negli Stati Uniti, il progetto ReVampp si occupa dello sviluppo di vaccini e anticorpi monoclonali con un finanziamento di 350 milioni di dollari. La preparazione contro le pandemie sta facendo progressi grazie alla cooperazione internazionale e all’investimento nella ricerca scientifica.

La ricerca contro le virus e le pandemie: i nuovi centri di ricerca e la collaborazione internazionale

Dall’influenza aviaria ai coronavirus, fino ai batteri resistenti ai farmaci, la ricerca sta monitorando migliaia di minacce alla salute globale. Secondo Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, entro il 2025 nasceranno centri di ricerca specializzati per affrontare queste sfide. Durante un convegno internazionale a Trieste, in collaborazione con l’Icgeb, Rappuoli ha sottolineato l’importanza di prepararsi per affrontare le emergenze sanitarie del futuro.

L’Italia si sta preparando a fronteggiare le sfide sanitarie future con la creazione del Centro nazionale anti-pandemico (Cnap) nel 2025, con l’obiettivo di migliorare la risposta a emergenze globali. Inoltre, presso l’Area Science Park di Trieste è nata la piattaforma di ricerca Prp@Ceric, finanziata con fondi del PNRR, per rafforzare la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.

Rappuoli ha evidenziato la collaborazione tra Prp@Ceric e il Cnap, con focus su ricerche di base ed applicazioni pratiche, come lo sviluppo di vaccini. A livello europeo, l’Unione Europea progetta la creazione di un hub per la ricerca sulle pandemie, mentre negli Stati Uniti è attivo il progetto ReVampp per lo sviluppo di vaccini e anticorpi monoclonali.

L’investimento in ricerca scientifica e la cooperazione internazionale sono fondamentali per proteggere la salute globale e affrontare le future pandemie. L’avvio dei nuovi centri di ricerca in Italia ed Europa segna un importante passo avanti nella preparazione contro le emergenze sanitarie.

La lotta contro le minacce alla salute globale: nuovi centri di ricerca in arrivo nel 2025

Dai virus dell’influenza aviaria ai coronavirus, fino ai batteri resistenti ai farmaci: sono migliaia le minacce alla salute globale che la ricerca sta monitorando e contro le quali, nel 2025, nasceranno centri di ricerca specializzati. A rivelarlo è stato Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, intervistato dall’ANSA durante il convegno internazionale su virus emergenti e prevenzione delle pandemie, organizzato a Trieste da Area Science Park in collaborazione con l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (Icgeb).

In particolare, Rappuoli ha sottolineato come l’Italia stia già preparando le sue infrastrutture per affrontare le sfide sanitarie del futuro. Infatti, il Centro nazionale anti-pandemico (Cnap) inizierà la sua attività nel 2025, con l’obiettivo di migliorare la risposta a emergenze sanitarie globali. Intanto, presso l’Area Science Park di Trieste è stata creata la piattaforma di ricerca Prp@Ceric (Pathogen Readiness Platform for Ceric-Eric Upgrade), finanziata con fondi del PNRR, il cui scopo è rafforzare la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.

Rappuoli ha anche evidenziato come le attività condotte nei due centri siano complementari: Prp@Ceric si occupa di ricerche di base, come quelle epidemiologiche, mentre il Cnap si focalizzerà su applicazioni pratiche, come lo sviluppo di vaccini. «È una collaborazione che vedo con ottimismo», ha dichiarato Rappuoli.

In ambito europeo, l’Unione Europea sta progettando la creazione di un vero e proprio hub per la ricerca sulle pandemie, che non si concentrerà in una sola sede, ma metterà insieme diversi centri di ricerca provenienti da vari Paesi europei. L’obiettivo è favorire la collaborazione tra le nazioni per contrastare le minacce sanitarie globali.

Negli Stati Uniti, il progetto di punta è la rete ReVampp, che si occupa della ricerca e dello sviluppo di vaccini e anticorpi monoclonali. Il governo ha già stanziato 350 milioni di dollari per finanziare questa rete di ricerca, con l’obiettivo di affrontare in modo proattivo le future pandemie. Con l’avvio dei nuovi centri di ricerca in Italia e in Europa, la preparazione contro le pandemie e le emergenze sanitarie sta facendo enormi passi avanti. La cooperazione internazionale e l’investimento in ricerca scientifica sono la chiave per proteggere la salute globale nel futuro.

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