Prezzi di frutta e verdura mai così alti, colpa delle gelate
Le coltivazioni di ortaggi, frutta e verdure sono state decimate dalle ondate di gelo di queste ultime settimane, a farne le spese, oltre che i coltivatori anche i consumatori finali che devono fare i conti con i rincari dei prezzi.
A spingere l’inflazione è l’aumento record del 20,1% dei prezzi dei vegetali freschi e dell’7,6% della frutta rispetto allo stesso mese dello scorso anno per effetto del maltempo che con gelo e neve ha decimato le coltivazioni agricole.
L’aumento dei prezzi dei vegetali freschi a gennaio – sottolinea la Coldiretti – è consistente anche rispetto a dicembre con un rincaro del 14,3%. L’ondata di maltempo ha provocato a gennaio danni nelle campagne superiori ai 400 milioni di euro ma insieme agli agricoltori a pagare il conto dei cambiamenti climatici – continua la Coldiretti – rischiano di essere anche i consumatori che subiscono gli effetti delle speculazioni in una situazione in cui i prezzi degli ortaggi aumentano in media del 200% dal campo alla tavola.
Le rilevazioni della Coldiretti ci dicono che nel mese di gennaio, dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall’Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Campania alla Sardegna sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine, e di conseguenza sono saltate molte consegne di verdure salvate e di latte per i problemi di viabilità soprattutto nelle aree interne.
Danni anche ad agrumeti, vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve le cui conseguenze sul mercato si potranno verificare solo nei prossimi mesi.
Il prezzo all’ingrosso delle zucchine scure laziali è raddoppiato, i finocchi italiani sono lievitati di due volte e mezza, per non parlare della lattuga iceberg spagnola, che viene venduta a 2,65 euro, contro i 90 centesimi di un anno fa. Tutti incrementi che le famiglie vivono sulla propria pelle. A Milano le melanzane si trovano a 5 euro al chilo al supermercato sotto casa, a Napoli il pomodoro piccadilly vale 7 euro al chilo.
I due orti d’Europa, Italia e Spagna, sono andati in tilt. L’offerta di ortaggi è crollata e i prezzi sono saliti. Fino a dieci giorni fa al Centro agroalimentare di Roma il volume dei prodotti disponibili era circa la metà rispetto al solito. Ora però dal “Car” dicono che “da alcuni giorni la situazione sta tornando normale, i prezzi stanno scendendo”.
Per evitare di subire questo innalzamento dei prezzi una modo c’è, seguire la stagionalità dei prodotti. “Le verdure di stagione hanno subito rincari decisamente minori, o non ne hanno subiti affatto”. In effetti le carote, che si trovano tutto l’anno, all’ingrosso sono salite da 55 a 65 cent al chilo. Così come conviene passare dalla zucchina alla zucca: ieri al mercato generale costava 75 cent al chilo, contro i 65 di un anno fa.