Prodotti falsi, le rotte mondiali dai truffatori a casa nostra

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I prodotti tarocchi, falsi, da dove vengono? Chi li produce? Da dove passano nel loro tragitto fino alle nostre case?

Alcune risposte arrivano da uno studio elaborato dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e dall’Ufficio per la proprietà intellettuale dell’Ue (EUIPO).

Secondo le conclusioni dello studio, la Cina e’ il principale Paese produttore di prodotti falsificati e piratati, che si vendono in tutto il mondo, mentre Hong Kong, Emirati Arabi Uniti e Singapore sono per eccellenza i Paesi dove questi prodotti fanno scalo prima di arrivare al consumatore.

Dieci prodotti sono il 63% dell’intero business

Nello studio, Ocse e Euipo selezionano una gamma di prodotti più falsificati, distribuendoli in 10 categorie, che rappresentano il 63% del valore totale delle falsificazioni.

Si tratta di prodotti alimentari, farmaceutici, profumeria e cosmetici, pelletteria e borse, indumenti e tessuti, calzature, gioielleria, apparecchiature elettriche ed elettroniche, dispositivi ottici, fotografici, medici e giocattoli.

Invii postali contro le dogane

Tra i metodi che utilizzano le mafie per ingannare i servizi doganali, lo studio segnala la crescita degli invii postali per distribuire i prodotti falsificati.

Tra tutte le intercettazioni dei prodotti falsificati tra il 2001 e il 2013, il 62% sono stati inviati per posta. Hong Kong, Singapore ed Emirati Arabi Uniti sono segnalati come punti di transito dove i prodotti falsificati sono riconfezionati da grandi contenitori in piccoli per l’invio postale.

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