Professioni più richieste, crescono quelle a contenuti cognitivi

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Cambiano le professioni più richieste. Dalle professioni manuali che predominavano lo scenario, ora si tende sempre più ad approcciarsi a professioni a sfondo più cognitivo. Con la sostituzione da parte delle macchine, le professioni con un alto livello di contenuti cognitivi sono le favorite.

L’analisi dell’Inapp

Inapp (Istituto nazionale per l’Analisi delle politiche pubbliche) è andata oltre per capire l’impatto che la tecnologia avrà sull’occupazione in Italia. Studiando le professioni meno richieste negli ultimi anni ne viene fuori uno scenarioin cui si conferma il divario tra Nord e Sud.

Tra le professioni più richieste nel periodo tra il 2006 e il 2011 ci sono ovviamente tre gruppi professionali tutti riconducibili ad attività e fasi produttive tradizionalmente caratterizzate da un’elevata intensità tecnologica o da una buona capacità di recepire le innovazioni organizzative. Come gli addetti al marketing, gli esperti dei processi produttivi o ancora gli analisti e i progettisti di software.

Professioni più richieste

Al contrario la gran parte delle professioni che mostrano una decrescita forte nel periodo di interesse sono riconducibili ad attività a bassa intensità tecnologica. Come gli addetti alle pulizie o al controllo merci e qualità o ancora i commessi e i responsabili di negozio in un settore, il retail, ormai in crisi d’identità. “Si contraggono le professioni con mansioni manuali e ripetitive mentre crescono quelle a contenuti cognitivi, anche se in base alla ricerca sappiamo che solo l’1,5% dell’occupazione italiana nel periodo 2011-2016 è stata interessata dal fenomeno della disoccupazione tecnologica”, spiega il presidente di Inapp, Stefano Sacchi.

Il Sud è la sorpresa più grande

È il Mezzogiorno la grande sorpresa di questo studio dove non si rileva il benché minimo segnale di trasformazione verso l’Industria moderna. Tra le professioni a rischio estinzione al Sud, i bancari e i commessi. Mentre la professione che ha mostrato il più alto tasso di crescita è quella di venditori a domicilio, seguita dagli operatori di catene di montaggio automatizzate e gli “addetti all’assistenza personale”, ossia badanti e assistenti sanitari.

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