Progetti in Liguria per la biodiversità nelle aree protette: sì alla salvaguardia della natura
A Milano, la ricercatrice Ricercatrice con il suo team sta studiando la biodiversità sugli alberi di una certa età nei Giardini Montanelli. Nella foto, è ritratto Davide Corengia del gruppo Tree Climbing arboriculture (Milano – 2022-07-08, DUILIO PIAGGESI).
A Genova, proseguono le azioni di valorizzazione e monitoraggio della biodiversità per la Liguria con la selezione delle proposte progettuali sulle aree protette da finanziarsi nell’ambito del programma di ricerca del Centro Nazionale della Biodiversità “National Biodiversity Future Center (NBFC)”, a valere sulle risorse del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR).
La Giunta regionale, su proposta dell’allora vicepresidente, aveva già aderito al bando pubblico intitolato “Aree protette nell’ambito del Programma di ricerca del Centro Nazionale della Biodiversità “National Biodiversity Future Center (NBFC)”; ora il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha approvato la graduatoria delle proposte progettuali pervenute, tra cui risultano due piani denominati “Elaborazione di studi propedeutici alla realizzazione del Piano di Gestione delle ZSC e ai monitoraggi Rete Natura 2000 ex art. 17 della Direttiva Habitat” e “Avifauna e Impatti del Turismo e dell’Arrampicata (AITA)”.
Sostanzialmente, i progetti riguardano lo svolgimento di indagini naturalistiche condotte mediante l’utilizzo di metodi innovativi, quali l’analisi del DNA ambientale, il rilevamento bioacustico e le foto-trappole. Questo per confrontare i risultati ottenuti con quelli conseguiti attraverso indagini naturalistiche standard e aggiornare le conoscenze faunistiche.
Il progetto denominato AITA prevede la messa in campo di strumentazione in grado di registrare emissioni sonore particolari, come quelle emesse dai chirotteri (pipistrelli), e di strumenti per eseguire indagini termografiche. Queste metodologie specifiche sono atte a superare le difficoltà di monitoraggio derivanti dall’ambiente peculiare della Zona Speciale di Conservazione di Castell’Ermo, caratterizzata da difficile accessibilità.
L’utilizzo di tecniche innovative consentirà di completare le informazioni derivanti dalle indagini visive e acustiche tradizionali, al fine di armonizzare le attività di fruizione delle aree, come l’arrampicata sportiva, con la conservazione delle specie e degli habitat nel sito Natura 2000.
Per entrambi i progetti sono stati riconosciuti costi ammissibili e concessi contributi finanziari significativi. Il presidente ad interim della Regione Liguria, Alessandro Piana, ha commentato che si tratta di un ottimo risultato che sottolinea il valore di questi progetti per la regione. I progetti potranno durare al massimo 20 mesi e dovranno essere completati entro il 31 dicembre dell’anno successivo. Si tratta di una progettualità importante che inciderà sulla preservazione e la valorizzazione ambientale.