Quanto sono ecologici i programmi dei partiti candidati alle elezioni europee
Questo articolo è stato inizialmente pubblicato in inglese.
Alcuni partiti politici presentano impegni concreti per preservare l’ambiente, mentre altri offrono obiettivi generali per affrontare la transizione energetica e contrastare l’inquinamento chimico e da plastica.
Nel corso degli ultimi mesi, la legislazione ambientale europea si è rivelata un tema divisivo, provocando una serie di proteste da parte degli agricoltori come risposta al Green Deal europeo, il programma politico di punta della Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. Si nota una crescente divisione non solo tra i Verdi e gli altri partiti, ma anche all’interno del tradizionale schieramento di centro, con il Partito Popolare Europeo e i Socialisti e Democratici che assumono posizioni opposte su questioni cruciali come la legge sul ripristino della natura.
Mentre i legislatori si preparano alla campagna elettorale dopo l’ultima sessione plenaria, il Parlamento europeo ha pubblicato i risultati di un sondaggio su 26.000 cittadini dell’Unione. Il 71% sarebbe propenso a votare alle elezioni se si tenessero la settimana successiva, indicando un possibile aumento significativo rispetto alle precedenti elezioni.
I cittadini dell’UE ritengono che povertà, esclusione sociale, salute, occupazione, difesa e sicurezza siano tra i temi prioritari da affrontare nelle elezioni, con l’azione per il clima che emerge come una delle principali priorità, soprattutto per gli elettori più giovani.
I Verdi pongono la politica climatica e ambientale al centro dei loro impegni per la prossima legislatura, proponendo la trasformazione del sistema energetico dell’Unione per affidarsi al 100% delle energie rinnovabili entro il 2040 e a eliminare gradualmente l’energia fossile.
I Verdi si impegnano inoltre a sostenere lo sviluppo dei trasporti elettrici e a garantire una qualità dell’aria conforme alle linee guida dell’OMS entro il 2030. Per quanto riguarda la biodiversità, insistono sul finanziamento dedicato e la creazione di un Fondo europeo per le catastrofi naturali.
La Sinistra chiede una riduzione delle emissioni di gas serra al 65% entro il 2030 e mira a vietare i voli privati, privilegiando il trasporto ferroviario e l’eliminazione dell’economia legata ai SUV.
Il PPE sostiene la riduzione dell’inquinamento atmosferico e la produzione globale di idrogeno, mentre l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali punta a riformare la PAC e a incoraggiare le donazioni alimentari per combattere gli sprechi.
La lotta all’inquinamento da plastica, l’uso delle sostanze chimiche e delle materie prime critiche sono tra le principali sfide affrontate dai vari partiti politici, ognuno con proposte e impegni specifici per garantire la sostenibilità ambientale.
Senza presentare un manifesto ufficiale, i Conservatori e Riformisti europei promettono di proteggere l’ambiente con misure ragionevoli e sostenibili che non impongano oneri eccessivi.